Confermare quanto sostenuto dall’Istituto zooprofilattico delle Venezie secondo cui il virus West Nile è veicolato da alcune specifiche specie di uccelli.
È la sollecitazione contenuta nell’interrogazione presentata da Emiliano Occhi (Lega) sul virus West Nile.
Rifacendosi al piano regionale di sorveglianza e controllo delle arbovirosi, che delinea una strategia di prevenzione e aumenta le risorse nella lotta alle zanzare, Occhi ricorda l’innalzamento dei livelli di guardia nelle province di Bologna, Modena e Reggio Emilia “dove nelle scorse settimane è stata registrata un’alta circolazione virale”.
Operativamente il piano prevede che per strutture socioassistenziali e ospedali, si debbano effettuare trattamenti disinfestanti adulticidi con cadenza settimanale fino alla fine del mese di settembre, “mentre secondo l’Istituto zooprifilattico delle Venezie il virus West Nile sarebbe veicolato anche da merli, gazze, tortore dal collare e passeri”.
A fronte di due decessi e due contagi gravi registrati nella provincia di Parma, Occhi ricorda poi che la zona parmense “non era stata inserita fra le zone a rischio critico nella comunicazione a mezzo stampa uscita il 12 agosto da parte delle strutture regionali”.
Alla luce della situazione descritta, il leghista chiede anche “se e come vengono considerati i dati storici della presenza del virus nell’Emilia Occidentale e se sono stati effettuati controlli da parte della Regione sulle attività di prevenzione svolte dai Comuni e, in caso affermativo, quali esiti abbiano dato”.
In via più generale, infine, Emiliano Occhi sollecita l’esecutivo regionale “a fornire alla cittadinanza specifiche indicazioni per la prevenzione dei focolai infestativi della specie di zanzara vettore del West Nile (la culex pipiensis), dato che la specie ha una ecologia solo in parte sovrapponibile con quella della zanzara tigre verso cui sono state specificatamente indirizzate le campagne di prevenzione”.
(Luca Boccaletti)