La Regione chieda chiarimenti all’Ausl di Piacenza per verificare se vi siano stati errori nelle richieste di pagamenti di ticket già saldati in precedenza. Inoltre, per scongiurare tali errori, si preveda un sistema di ulteriore controllo rispetto al gestionale delle varie aziende sanitarie, magari in collaborazione con la società in house Lepida.
Sono le richieste che il consigliere di Fratelli d’Italia, Giancarlo Tagliaferri, rivolge alla giunta regionale tramite un’interrogazione.
L’atto ispettivo parte da notizie di stampa, relative ad alcune intimazioni di pagamento inviate dall’Ausl di Piacenza a diversi cittadini, per prestazioni sanitarie di svariati anni fa. “Per molti – spiega Tagliaferri – la via più agevole è stata quella di pagare il ticket arretrato, vista l’impossibilità di ricostruire con esattezza lo storico dei pagamenti. Ma si apprende anche di chi, riuscendo a risalire al pagamento pregresso, ha contestato l’indebita richiesta, sentendosi rispondere dall’Ausl che si sarebbe trattato di un invio automatico effettuato per errore a causa di un problema tecnico”.
Una situazione sulla quale il consigliere vuole fare chiarezza, poiché “l’automazione nel recupero crediti, se da un lato vorrebbe rendere più agevole e tempestiva la procedura, dall’altro non esime dal rischio di errori”.
Tagliaferri parla di “un sistema di riscossione ancora nel caos che, anziché intervenire per il recupero di quanto effettivamente non versato, preferisce ‘sparare nel mucchio’: è condivisibile l’esigenza di una gestione efficiente e oculata, ma non si può andare a caccia di denaro sempre e solo a danno dei contribuenti”.
Il consigliere si rivolge dunque all’amministrazione regionale, ritenendo che la stessa “non possa esimersi dal chiedere conto all’Ausl di Piacenza”. “Troppe volte, infatti, le giunte di centrosinistra hanno sbandierato ai quattro venti il mantra del non lasciare indietro nessuno: bene, è arrivato il momento di mostrarlo concretamente, visto che questo balzello rischia di ricadere su anziani e su persone non avvezze a districarsi tra estratti conto e home banking“, conclude Tagliaferri.
(Brigida Miranda)