La giunta faccia chiarezza sulle criticità finanziare del Caab (Consorzio agroalimentare Bologna) – area su cui si trova Fico – di cui detiene il 6% delle quote, dopo che ha ricevuto un prestito di due milioni di euro dal Comune capoluogo.
Marta Evangelisti, capogruppo di Fratelli d’Italia, chiede con una interrogazione quali siano i tempi per dare una spiegazione e “se e per quale motivo il Comune di Bologna, nel 2022, in sede di bilancio non abbia riferito circa le criticità”. Inoltre, la consigliera vuole anche sapere “se e quali garanzie fornisca C.A.A.B sulla restituzione del prestito che avrebbe ricevuto dal Comune di Bologna e se vi sia stato rientro economico da parte della Regione su eventuali investimenti fatti sul C.A.A.B ed in particolare nel progetto di FICO”.
Evangelisti ricorda la parabola discendente di Fico: nel 2020 “registrava già un passivo ammontante a tre milioni di euro e nel 2022 il bilancio del parco agroalimentare registrava perdite per 6,5 milioni e debiti per 18 milioni di euro”. Il peggioramento economico-finanziario ha portato alla chiusura di comparti all’interno “e la poca attrattività verso il pubblico ha determinato la chiusura definitiva nel dicembre del 2023 poi posticipata al 18 febbraio 2024”.
Nel marzo 2023, continua la capogruppo di FdI, il Comune di Bologna avrebbe versato al C.A.A.B circa due milioni per una nuova proposta imprenditoriale, sempre nell’ambito agroalimentare, denominata Gran Tour Italia, per “il rimborso dei mutui in essere, accesi al fine di estinguere anticipatamente il debito storico verso il Comune di Bologna, e le conseguenze della pandemia da Covid che ha influito negativamente sulla redditività del Fondo PAI Comparto A, con conseguente mancata distribuzione di dividendi da parte del fondo stesso”. In sostanza non ci sarebbe liquidità per pagare i mutui “e il prestito di emergenza sarebbe stato chiesto perché il C.A.A.B non sarebbe riuscito a vendere quote del Fondo PAI”.
La consigliera conclude sottolineando che la Regione “dovrebbe fare chiarezza, siccome detiene il 6,12011 % di C.A.A.B, in merito alla situazione economico-finanziaria che coinvolge il C.A.A.B”. Un approfondimento “doveroso” perché la crisi di Fico ha avuto ricadute sul “C.A.A.B e sulle sue aree con molteplici conseguenze negative in vari comparti (pubblicità, locazioni e concessioni)”.
(Gianfranco Salvatori)