Sanità e welfare

WELFARE. PARERE POSITIVO IN COMMISSIONE A LEGGE PER INSERIMENTO LAVORATIVO DI PERSONE CON FRAGILITÀ, RELATRICE MARCHETTI (PD): ‘PER OGNUNO SOLUZIONE PIÙ IDONEA’

Da Foti (Fdi) dubbi sul trasferimento di funzioni dei Centri per l’impiego, Sensoli (M5s) chiede chiarimenti sul coordinamento con norma analoga per disabili

Parere positivo in sede consultiva della commissione Politiche per la salute e politiche sociali, presieduta da Paolo Zoffoli, al progetto di legge d’iniziativa della Giunta “Disciplina a sostegno dell’inserimento lavorativo e dell’inclusione sociale delle persone in condizione di fragilità e vulnerabilità, attraverso l’integrazione tra i servizi pubblici del lavoro, sociali e sanitari”: hanno votato sì  Pd e Sel, hanno scelto invece l’astensione Ln, M5s e Fdi.

Come spiega la relatrice, Francesca Marchetti (Pd), “la finalità è l’inclusione sociale di soggetti a rischio attraverso il lavoro, e la novità più significativa è la forte integrazione tra servizi sociali, sanitari e per il lavoro grazie a un coordinamento locale integrato in una cornice regionale”. Una volta approvata la norma, “non ci sarà più il famigerato rimbalzo da uno sportello all’altro perché non si ragionerà più per accesso diretto ma si passerà da una valutazione dei servizi di primo livello fino ad arrivare al percorso personalizzato più idoneo”.

Tommaso Foti (Fdi) è intervenuto per alcune critiche sia “sulla assegnazione inopportuna di questo provvedimento, perché era chiaramente questa e non la commissione Lavoro la sede referente (avremmo almeno dovuto affrontare l’esame del testo in seduta congiunta)”, sia sulla “velocità con cui si intende mandare avanti questo provvedimento”: il Consiglio delle autonomie locali, sostiene infatti il consigliere, “ha espresso il proprio parere lo stesso giorno in cui è stata approvata la delibera”. Foti si è poi concentrato sul personale dei Centri per l’impiego, perché “per trasferirli servirà una modifica di legge ad hoc”.

Anche Raffaella Sensoli (M5s) ha sottolineato come “ultimamente piuttosto spesso vengono assegnati argomenti alla commissione sbagliata” e come “altrettanto spesso non viene dato ai consiglieri il tempo per lavorare in maniera adeguata a un testo”. La consigliera ha poi invitato la maggioranza a “non affidarsi troppo alla cooperazione, come invece si fa in questa legge, perché abbiamo avuto troppi casi negativi di recente”, e ha chiesto chiarimenti “sul coordinamento tra questa norma e la legge 68/1999 che riguarda l’inserimento lavorativo dei disabili”.

Dalle fila della maggioranza, Giuseppe Boschini (Pd) ha ricordato che “il nostro progetto di legge sul riordino territoriale fornisce indicazioni molto chiare sulla continuità lavorativa dei Centri per l’impiego, anche grazie a investimenti della Regione”. Ottavia Soncini (Pd) ha puntualizzato invece come “la legge 68/1999 si occupa dell’ingresso dei disabili nel mondo del lavoro creando contratti, con questa legge invece ci occupiamo di tirocini, che certo hanno lo scopo dell’assunzione ma hanno soprattutto valore formativo e riabilitativo”.

Come spiegano i tecnici dell’assessorato di riferimento, “la Giunta introdurrà un ‘misuratore’ di fragilità per determinare chi può accedere ai benefici di questa legge; per essere chiari, una persona con disabilità motoria ma alti titoli di studio probabilmente non rientrerà in questa norma ma avrà comunque accesso ai benefici della 68/1999”. C’è “una platea che si è spostata dai Centri per l’impiego direttamente ai servizi sociali, questa legge serve a non occuparci più del tema in maniera frammentaria”.

In conclusione, il presidente della Commissione, Zoffoli, ha voluto ribadire che “questo progetto di legge è la soluzione a molti dei problemi che prima da assessore ai Servizi sociali e poi da sindaco ho dovuto affrontare quotidianamente, è uno strumento che integra e rafforza l’esistente”.

(jf)

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