COMUNICATO
Ambiente e territorio

Alluvione Emilia-Romagna/ 2. Il dibattito sulla comunicazione della presidente Irene Priolo

In Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna prosegue il confronto fra i gruppi assembleari sull’emergenza alluvione

Sostegno dal centrosinistra, critiche da parte del centrodestra. Prosegue in Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna il dibattito sulla comunicazione della presidente facente funzioni della Regione Irene Priolo che nel suo intervento ha ribadito la richiesta al governo di assumersi le proprie responsabilità sia in termini di tempi sia di quantità delle risorse stanziate per il post alluvione 2023 e 2024.

“In poco più di un anno siamo finiti sott’acqua per tre volte. Ci chiediamo cosa è stato fatto par la tutela del territorio” interviene Daniele Marchetti (Lega). Il consigliere entra poi nello specifico: “Serve fare prevenzione, impressionante la montagna di tronchi di legna sul fiume Lamone, per rafforzare gli argini di quel corso d’acqua sono stati previste risorse importanti ma utilizzate solo in minima parte, così come ci sono ritardi nei territori sulla realizzazione delle casse d’espansione”. 

Mirella Dalfiume (Pd) afferma che “non si può negare l’evidenza degli effetti del cambiamento climatico: gli esperti dicono che quanto accaduto è stato determinato anche dalle temperature anomale del nostro mare Adriatico, che, incrociandosi con l’aria più fresca in arrivo dall’Atlantico, ha prodotto questa potenza nelle precipitazioni temporalesche. Negare questi dati significa fare un torto proprio alle persone colpite dall’alluvione”.

“Abbiamo ritenuto doveroso fare una conferenza stampa  evidenzia Marta Evangelisti (Fdi)-, per difendere il generale Figliuolo e la struttura commissariale, che non ha colore politico e che lavora per l’Emilia-Romagna. Abbiamo riportato dati che sono pubblici e che riguardano i fondi stanziati. Per quanto riguarda la seduta odierna, la presidente Priolo dice che ci vorrebbe molto più tempo per relazionare su tutto e noi avevamo chiesto proprio questo: di discuterne nella commissione permanente per evitare la bagarre politica e poter ascoltare anche i referenti territoriali. Ma ora siamo qua e qualche domanda dobbiamo porla e vorremmo avere risposte. Quell’argine che si è rotto nuovamente sul Lamone una spiegazione la merita, così come quei finanziamenti che erano stati previsti per interventi prima del maggio del 2023, che sono stati poi destinati ad altre opere”.

Per Silvia Piccinini (Movimento 5 stelle) “l’Emilia-Romagna sa agire in emergenza ma serve fare un passo indietro. Il territorio regionale è particolarmente urbanizzato, molti corsi d’acqua sono stati modificati, ci sono fragilità e serve ripensare le strategie anche rispetto ai cambiamenti climatici. Da Roma si vorrebbe cancellare il green new deal. Serve invece ridare spazio ai fiumi e occorrono più piante”. “Serve – conclude la consigliera – una legge regionale organica sul clima, così come è necessario più coordinamento fra istituzioni”.

Per Emiliano Occhi (Lega) “mancano gli investimenti a tutela del territorio, non si fa manutenzione, si sono perse le competenze e mancano le progettualità”. “La politica – aggiunge– deve fare delle scelte: servono nuove infrastrutture, perché è sempre più probabile avere eventi di questo tipo. Ce lo impone il cambiamento climatico. Dobbiamo essere pronti e serve più coraggio”.

Per Stefano Caliandro (Pd) “serve capire quali sono le problematiche collegate a questi eventi che hanno colpito il nostro territorio. Occorre distinguere quelle che sono le opere possibili da quelle impossibili. La commissione assembleare Territorio e ambiente è disponibile ad affrontare questi problemi”.

“Per questa giunta tutto quello che funziona nella gestione dell’alluvione è merito della Regione, tutto quello che non funziona è colpa del governo: è un modo di lavorare sbagliato, prima di fare polemiche contro altre Istituzioni la Regione dovrebbe chiedersi se è riuscita a fare tutto quello che doveva fare”, critica Simone Pelloni (Rete civica).

Per il neo consigliere Matteo Manfredini (Lista Bonaccini) “occorre riconoscere che c’è un cambiamento climatico in corso. L’opposizione deve accettare ciò che dice la scienza e ciò che i fatti ci mettono davanti evitando speculazioni politiche”.

Federico Alessandro Amico (ER Coraggiosa) rimarca “l’importanza del lavoro degli enti territoriali nelle emergenze: per garantire il personale necessario il governo deve prevedere altri stanziamenti. La struttura commissariale, a Roma, è troppo distante per agire efficacemente. Fondamentale introdurre il credito di imposta per intervenire con maggiore rapidità. I ristori sono rallentati e molti cittadini hanno rinunciato a fare domanda”.

Per Valentina Castaldini (Forza Italia) “la prima verità dell’alluvione è la più dolorosa: non si è stati capaci di affrontare un problema che sappiamo si può riproporre. In una anno e mezzo sono state fatte molte cose, ma i problemi restano. Bisogna fare di più per la prevenzione”.

(Brigida Miranda, Cristian Casali, Lucia Paci e Luca Molinari)

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