Sanità e welfare

NOMADI. VIA IN AULA A ESAME PROGETTO LEGGE PER INCLUSIONE ROM-SINTI, RELATORE MAGGIORANZA: “LA SOLUZIONE E’ NEL RISPETTO DELLE REGOLE”

Boschini (Pd): chiusura grandi campi, soluzioni abitative autofinanziate e micro-aree. Molte le azioni positive previste nel testo

Con l’intervento del relatore di maggioranza, Giuseppe Boschini (Pd), si è aperto in Assemblea legislativa regionale l’esame del progetto di legge della Giunta “Norme per l’inclusione sociale di Rom e Sinti”, testo base al quale sono collegati altri due progetti di legge in materia, uno del Gruppo Lega nord e uno di Tommaso Foti (Fdi).

“Un tema da affrontare con realismo, senza minimizzare, ma neppure considerandolo una emergenza”, spiega Boschini, che invita a uscire “dalla sfera dell’emotività, per trovare soluzioni attraverso le azioni positive che il testo prevede”.
Il provvedimento ha quindi come primo obiettivo quello di “chiudere progressivamente i grandi campi nomadi e di passare a soluzioni abitative autofinanziate: alloggi nel mercato, case popolari in presenza di requisiti e piccole aree familiari”. “Noi- ha aggiunto- vogliamo risolvere i problemi e creare legalità e sicurezza per l’intera comunità. La legge approvata non è affatto ‘buonista’. Inclusione sociale per noi significa far rispettare le regole rispettando le diverse culture”. “La legge- ha spiegato- prevede la chiusura dei grandi campi multifamiliari: questo vuol dire che ognuno è responsabile della propria area, paga le bollette di cui è intestatario (salvo i casi di indigenza esattamente come per qualsiasi cittadino italiano). Se l’area è pubblica chi ne usufruisce ha un contratto nominativo col Comune in cui le condizioni di legalità, scolarità dei figli ecc sono la condizione per rimanere nell’area”. “Si favorisce dunque- segnala- la creazione di micro aree per chi non vuole una piena stanzialità (es. chi esercita spettacoli itineranti) prevedendo al contempo specifici piani di inserimento per chi sceglie di vivere in abitazione”.
Boschini cita poi i numeri, “di scarsa entità: in Emilia-Romagna i Rom e Sinti censiti nelle aree sosta esistenti sono 2.745, lo 0,06% della popolazione, meno della media italiana 0,25%. Il 50% abita su aree di propria proprietà, l’80% delle quali ha meno di 30 abitanti, il 95,9% ha cittadinanza italiana”.
Il relatore parla quindi di una “programmazione pluriennale di respiro regionale” che punti a creare le condizioni perché Rom e Sinti “possano convivere, con la propria cultura, all’interno della società della nostra regione, adempiendo in pieno a tutti i propri doveri, oltre che godendo dei normali diritti di un cittadino: mandare a scuola i figli, pagare le proprie utenze, rispettare le leggi, lavorare”. Obiettivi, a parere di Boschini, “già in buona parte raggiunti nella nostra regione che non ha le situazioni drammatiche delle periferie di certe grandi città con decine di megacampi abusivi. Non mancano poi riferimenti critici da parte del relatore nei confronti di forze politiche che affrontano questo tema a colpi di slogan: no alle ruspe- sottolinea- sì alle regole, rispettando le culture”.

L’Aula ha poi interrotto la discussione sul progetto di legge, dalle 15 alle 16, per la prevista relazione di Bernhard Url, direttore esecutivo dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa-European food safety authority), con sede a Parma.

Alle 16 si riprenderà con la relazione di minoranza, illustrata da Daniele Marchetti (Ln).

(Seguiranno i comunicati sull’intervento del relatore di minoranza, sul dibattito e sul provvedimento)

(ac)

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