L’educazione all’uso dei social media e le regole per una corretta informazione nell’era della globalizzazione. Il Corecom dell’Emilia-Romagna ricorda Alberto Manzi, il Maestro di “Non è mai troppo tardi”, con un convegno che già dal titolo, “Non è mai troppo presto: la media education a 100 anni dalla nascita di Alberto Manzi”, è un programma: fornire a cittadini, lettori e insegnanti gli strumenti per districarsi fra fake news, social media, profili fake e “pressing” della comunicazione d’assalto.
L’appuntamento è per giovedì 28 novembre, ore 14, nella Sala Guido Fanti dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna, in viale Aldo Moro 50 a Bologna.
A fare gli onori di casa saranno Giancarlo Mazzuca e Giorgio Tonelli, rispettivamente presidente e vicepresidente del Corecom. “Manzi utilizzò lo strumento televisivo per alfabetizzare almeno due generazioni di italiani: oggi con lo stesso spirito vogliamo aiutare ad alfabetizzare le persone di fronte ai rischi dei mezzi di informazione di massa di nuova generazione, al fine di difendersi da un uso distorto di tv e social media”, spiegano Mazzuca e Tonelli.
Sulla stessa lunghezza d’onda l’intervento di Roberto Farnè, docente universitario, che alla figura di Alberto Manzi ha già dedicato diversi volumi, e che per il Corecom ha curato “Non è mai troppo presto: la media education a 100 anni dalla nascita di Alberto Manzi”, volume in cui il centenario della nascita del Maestro diventa l’occasione per confermare come la Regione Emilia-Romagna, attraverso il Corecom, abbia sempre posto all’interno della propria mission l’educazione ai media, promuovendo esperienze nelle scuole e nella società.
Dopo Farnè sarà il turno di Mauro Sarti, Direttore del Servizio Informazione e Comunicazione dell’Assemblea legislativa, per un panel dal titolo “Raccontare oggi Alberto Manzi. Nuovi format”, di Massimo Parrucci (Coordinatore attività Corecom dell’Emilia-Romagna) sul tema “A scuola con i media”, mentre Rosy Nardone, ricercatrice dell’Università di Bologna, si occuperà dell’educazione all’uso dei mass media degli insegnanti. Silvestro Ramunno, Presidente dell’Ordine dei Giornalisti dell’Emilia-Romagna, interverrà su “Le regole per una buona informazione”.
Tutta incentrata sulla figura di Alberto Manzi e dell’attività del Centro Manzi operante nei locali dell’Assemblea legislativa, invece, la relazione di Alessandra Falconi, direttrice del centro dedicato alla memoria del Maestro.
Proprio il Centro Manzi, in queste settimane, ha organizzato la celebrazione del centenario della nascita di Manzi, avvenuta il 3 novembre 1924, allestendo nei locali di viale Aldo Moro “Alberto Manzi. Storia di un maestro”, una mostra che ripercorre la vita del maestro: immagini di “Non è mi troppo tardi”, le prime stesure di “Orzowei”, i “diplomi” di benemerenza ricevuti dalle Università e dalle ambasciate di mezzo mondo, i disegni dei suoi ragazzi a testimonianza dell’impegno, ultimo in ordine di tempo, ma non per importanza, per l’integrazione dei giovani stranieri arrivati o nati in Italia. Momento clou del “compleanno del Maestro” è stato il 3 novembre scorso quando, fra spettacoli per i più piccoli, laboratori didattici e un francobollo commemorativo, si è tenuta una vera e propria festa per il centenario della nascita di Manzi a cui hanno preso parte, fra gli altri, la vedova, Sonia Boni, e il figlio, Massimo Manzi. La mostra è aperta al pubblico fino al 29 novembre dal lunedì al venerdì dalle ore 9,30 alle ore 18. “Alberto Manzi. Storia di un maestro” si inserisce all’interno delle attività organizzate dal Centro Manzi per il centenario della nascita di Manzi. Tra gli altri appuntamenti: mostra su “Flip il cucciolo” (Centro di documentazione Raccontinfanzia a Ferrara fino al 5 dicembre), “Alberto Manzi disegnatore compulsivo” (Libreria Giannino Stoppani, Bologna a fino al 28 novembre) e “Dentro un vulcano” (Regione Emilia-Romagna, Museo Giardino Geologico Sandra Forni, viale della Fiera, 8 fino al 19 dicembre).
(Luca Molinari)