“Riforma del sistema di governo regionale e locale e disposizioni su Città metropolitana di Bologna, Province, Comuni e loro Unioni”, è il titolo della nuova legge approvata dall’Assemblea legislativa con il sostegno dei consiglieri Pd e Sel, l’astensione di Forza Italia e Fratelli d’Italia, il voto contrario di Lega nord, Movimento 5 stelle e Altra Emilia-Romagna.
Semplificare e razionalizzare, senza abbassare la qualità dei servizi a cittadini e imprese: sono questi gli obiettivi di un corposo riordino istituzionale, che non si limita a dare attuazione alla Legge 56/2014, la cosiddetta “legge Delrio”. In attesa del compimento della riforma costituzionale, la semplificazione dei livelli istituzionali dovrà intanto avvenire garantendo la piena sostenibilità finanziaria e organizzativa del processo. Uno dei punti di immediato impatto è quello che riguarda il personale delle Province: al fine di garantire i livelli occupazionali dei quasi quattromila dipendenti, oltre ai 31 milioni di euro per le funzioni delegate, per il 2015 la Regione ha stanziato una quota aggiuntiva di 28 milioni; la legge nazionale prevede che la mobilità del personale vada gestita entro il 31 dicembre 2016, ma dopo l’approvazione di questa legge la Regione intende operare affinché questa fase si concluda già entro il 2015.
La legge identifica un presidio politico, definito come Conferenza interistituzionale, per gestire la fase transitoria e far avanzare i processi di integrazione amministrativa e territoriale. Si investe sulle Unioni dei Comuni e sulle fusioni fra Comuni (nel Programma di mandato è posto l’obiettivo di ridurre a 300, entro il 2020, i Comuni emiliano-romagnoli), e sulla Città metropolitana di Bologna, che dovrà svolgere un ruolo fondamentale per lo sviluppo dell’intero territorio regionale. Con l’approvazione della legge, scattano i tempi nei quali le attuali Province dovranno avanzare proposte per la sperimentazione delle “aree vaste interprovinciali”, identificando nuovi ambiti ottimali nella gestione dei servizi, e utilizzando lo strumento della convenzione. Giunta e maggioranza intendono investire sull’implementazione dell’Agenzia regionale per l’ambiente e l’energia, dell’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la Protezione civile e dell’Agenzia regionale per il lavoro.
Alla proposta di riforma, la Giunta era pervenuta lo scorso 8 giugno, dopo un lungo confronto con gli Enti locali, sancito con il Patto del 2 maggio 2015, e con l’accordo sottoscritto il 22 maggio con le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative, a garanzia del processo di mobilità del personale. Il pdl della Giunta è stato oggetto di cinque sedute di commissione e due pubbliche audizioni. Sono stati esaminati quasi 400 emendamenti, 45 dei quali approvati. Di nuovo, in Aula, 60 emendamenti (una dozzina approvati) e 5 ordini del giorno (3 approvati).
Fra le novità introdotte, si prevede che entro sei mesi dall’entrata in vigore della legge venga redatto un Testo unico di riordino delle leggi regionali che disciplinano Agenzie, istituti, forme societarie ed Enti regionali. Inoltre, viene affrontata la questione di come garantire l’attività di indirizzo e controllo dell’Assemblea legislativa sui futuri atti di Giunta e in particolare sulle nuove Agenzie regionali, la delimitazione delle aree vaste, il personale attualmente in Aipo.
L’Aula ha approvato tre ordini del giorno.
Il primo, sulla Polizia provinciale, sottoscritto da consiglieri Pd, Sel e Mov5stelle, impegna la Giunta a manifestare in ogni sede istituzionale la necessità di mantenere accorpate le risorse umane ed economiche alle competenze specifiche del corpo di Polizia provinciale, che da quasi trent’anni tutela l’ambiente e la fauna con funzioni di controllo, vigilanza e repressione. Nel documento si impegna, inoltre, la Giunta a promuovere un processo di riorganizzazione della Polizia provinciale confacente alle caratteristiche della stessa e capace di giovarsi delle competenze maturate, nonché a richiedere al Governo adeguate misure di tutela del personale, garantendo la copertura dei costi e la continuità dell’esercizio delle funzioni finora svolte..
Il secondo, a firma Pd e Sel, impegna la Giunta a proporre un modello organizzativo che consenta di definire la dotazione ottimale di personale da distaccare alla nuova Agenzia regionale per l’Ambiente e l’Energia per lo svolgimento dei soli procedimenti amministrativi di gestione delle concessioni del demanio idrico, massimizzando le sinergie con il restante personale assegnato dalle Province, e mantenendo il restante personale addetto al presidio e controllo territoriale del demanio idrico presso l’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e Protezione civile, anche in relazione alle crescenti esigenze di potenziamento delle attività in materia di prevenzione del dissesto idrogeologico e di riduzione del rischio idraulico.
Infine, il terzo odg approvato, a firma dei consiglieri del Pd Marcella Zappaterra, Stefano Caliandro e Lia Montalti, impegna la Giunta ad esprimere pieno sostegno all’azione portata avanti in sede di Conferenza Stato-Regioni per giungere ad un accordo condiviso sulla ristrutturazione dei Servizi per l’impiego, che porti ad una omogeneizzazione nazionale delle regole e dei livelli essenziali delle prestazioni, nel rispetto delle prerogative costituzionali delle Regioni e senza disperdere il patrimonio di esperienze e professionalità. A tale proposito, va sostenuto il modello delle Agenzie regionali, che la presente legge istituisce per la Regione Emilia-Romagna e che, a regime, dovranno lavorare in rete e con il coordinamento dell’Agenzia nazionale. Nel documento, si chiede alla Giunta di adoperarsi affinché, nelle conversioni del D.L. Enti Locali, siano apportate le modifiche necessarie a garantire la piena copertura statale dei costi necessari al corretto funzionamento dei Centri per l’impiego e al mantenimento di tutto il personale impiegato.
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