La notizia riportata la settimana scorsa dalla stampa locale relativa a un episodio accaduto al pronto soccorso dell’ospedale di Forlì, “quando un medico avrebbe risposto a una signora in attesa per dieci ore tra caldo, affollamento e barelle ammassate ‘…in fondo 10 o più ore di attesa sono giustificate dall’impossibilità di reggere di una sanità che ci aveva abituati bene, troppo bene, ma oggi non è più sostenibile’”, ha spinto Massimiliano Pompignoli (Ln) a rivolgere una interrogazione alla Giunta per sapere quale giudizio esprima la Regione sull’accaduto e se ritenga che “dieci ore e più di attesa per una visita al Pronto soccorso dell’ospedale di Forlì, non un ‘caso’ ma ormai una prassi, siano giustificabili e idonee a un sistema sanitario regionale che pretende di essere ai primi posti della classifica dei sistemi sanitari regionali”.
Il consigliere vuole inoltre sapere se consideri le politiche regionali sulla sanità “un totale fallimento” e che, “nonostante le promesse fatte da più assessori, proprio i servizi di Pronto soccorso, in particolare degli ospedali di Forlì e Cesena, rappresentino lo specchio reale della situazione di totale disorganizzazione e di disinteresse nei confronti dei pazienti da parte della politica sanitaria regionale”.
Pompignoli domanda poi per quali motivi la situazione dei servizi di Pronto soccorso e di emergenza dei due nosocomi “sia arrivata a questi livelli di guardia” e per quali motivi “i vertici della sanità regionale non siano ancora stati in grado di porre dei correttivi evidenti”; quali “iniziative urgenti intenda porre in essere rispetto alle situazioni denunciate e entro quali tempi”; a chi siano “da ascrivere le responsabilità di questa situazioni” e se non ritenga “che l’Ausl unica della Romagna sia partita e stia procedendo cori il piede sbagliato” e se non consideri che “questa riorganizzazione calata dall’alto sia da rivedere strutturalmente”.
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