No alla chiusura degli uffici postali nelle aree periferiche: la giunta inviti Poste Italiane a rivedere il piano di razionalizzazione al fine di garantire una diffusione capillare dei servizi con particolare attenzione per le zone periferiche e montane. Lo chiede il Partito democratico con un’interrogazione a prima firma Alice Parma e sottoscritta anche da Paolo Calvano, Eleonora Proni e Niccolò Bosi.
“Il piano di Poste Italiane -ha ricordato Parma- prevede la chiusura di 14 uffici su tutto il territorio regionale destando particolare preoccupazione fra istituzioni locali e cittadini. In particolare, nel 2025, la riorganizzazione toccherà le province di Rimini e Ferrara. Tutto ciò rappresenta un rischio di isolamento e di accessibilità dei servizi, con sempre più aree penalizzate”.
“Poste Italiane -ha aggiunto la consigliera- dovrebbe impegnarsi a salvaguardare il servizio e valorizzare una rete capillare di uffici specialmente negli ambiti territoriali con scarsa densità abitativa”.
Da qui l’atto ispettivo per chiedere a Poste italiane “di rivedere il piano di riorganizzazione anche in ragione del fatto che è titolare del servizio postale universale fino ad aprile 2026, che ha visto negli ultimi anni un aumento dei profitti, ma sembra intenzionata a ridurre la capillarità del servizio”.
(Lucia Paci)