Promuovere un confronto istituzionale con il governo per garantire la riammissione delle associazioni escluse dal finanziamento del servizio civile universale e rafforzare il sostegno economico al servizio civile regionale per compensare le criticità derivanti dai tagli ai finanziamenti statali. A chiederlo è il Partito democratico con un’interrogazione a prima firma Matteo Daffadà e sottoscritta anche da Anna Fornili, Andrea Massari, Luca Giovanni Quintavalla, Lodovico Albasi, Andrea Costa, Emma Petitti, Luca Sabattini, Marcella Zappaterra, Paolo Calvano, Fabrizio Castellari e Niccolò Bosi.
I democratici chiedono inoltre una campagna di sensibilizzazione che valorizzi il ruolo delle associazioni di volontariato e promuova l’adesione dei giovani ai progetti di Servizio Civile in Emilia-Romagna.
“Le associazioni di volontariato, come Anpas, le Pubbliche Assistenze e le Misericordie, sono un pilastro fondamentale per la costruzione di una rete di supporto territoriale e per il servizio civile grazie al loro forte radicamento sul territorio e alla capacità di rispondere efficacemente ai bisogni delle comunità locali. Attraverso il loro operato, offrono ai giovani opportunità di crescita personale e professionale, coinvolgendoli in progetti che migliorano il benessere della società e rafforzano la resilienza delle comunità. Di recente, alcune di queste organizzazioni sono state escluse dai finanziamenti statali per il Servizio Civile Universale per il 2025, originando preoccupazioni significative e mettendo a rischio la continuità di servizi essenziali per i cittadini e riducendo le possibilità per i giovani di partecipare a queste iniziative”, sottolineano i dem, che ricordano come “la situazione potrebbe compromettere la continuità di alcuni servizi, nonostante l’importante capacità organizzativa e l’efficace coinvolgimento di giovani dimostrati negli anni dalle Pubbliche Assistenze dell’Emilia-Romagna, oltre alla solidità del movimento regionale. È stato avviato un confronto con la Regione Emilia-Romagna per esplorare l’inserimento nel servizio civile regionale, riconoscendo il valore di questa esperienza per i giovani che spesso, dopo il servizio, scelgono di diventare volontari o di intraprendere carriere in ambito sanitario”.
Da qui l’interrogazione per sapere dalla giunta “se ritenga opportuno promuovere un confronto istituzionale con il governo centrale per garantire la riammissione delle associazioni escluse dal finanziamento del Servizio Civile Universale e se ritenga opportuno valutare di rafforzare il sostegno economico al Servizio Civile Regionale per compensare le criticità derivanti dai tagli ai finanziamenti statali, compatibilmente con le disponibilità del bilancio regionale ed avviare una campagna di sensibilizzazione che valorizzi il ruolo delle associazioni di volontariato e promuova l’adesione dei giovani ai progetti di servizio civile in Emilia-Romagna”.
(Luca Molinari)