Fare chiarezza sui costi-benefici dei Cau, i Centri assistenza urgenza istituiti dalla precedente amministrazione regionale presieduta da Stefano Bonaccini.
A chiederlo è Fratelli d’Italia con un’interrogazione a firma di Ferdinando Pulitanò (primo firmatario), Priamo Bocchi, Marta Evangelisti, Francesco Sassone, Alessandro Aragona, Annalisa Arletti, Luca Pestelli, Alberto Ferrero e Giancarlo Tagliaferri.
“Sono stati investiti significativi fondi pubblici per l’istituzione dei Cau e resta da chiarire quale sarà il loro futuro”, spiega FdI ricordando che “la Fimmg ha sottolineato che gli investimenti nei Cau non saranno persi, ma richiederanno un’integrazione con le Aft, Aggregazioni Funzionali Territoriali, per garantire una gestione ottimale delle risorse e dei pazienti. Altre organizzazioni, come Snami e Fials, hanno evidenziato problematiche strutturali, quali la carenza di personale, il sottodimensionamento dei Pronto Soccorso e l’iniquità dei compensi tra medici dei Cau e degli ospedali”.
Da qui l’atto ispettivo per sapere dalla giunta “con quali tempistiche e modalità si intende procedere alla valutazione dei Cau, in linea con quanto annunciato dall’assessore Fabi e quali criteri saranno utilizzati per determinare quali saranno confermati, trasformati o chiusi”.
Pulitanò e gli altri consiglieri chiedono anche di essere informati in merito a come la Regione intenda integrare i Cau con le Aft e quali risorse e strumenti saranno messi a disposizione per garantire la transizione, oltre che avere accesso ai dati raccolti per valutare l’efficacia e l’efficienza dei Cau in termini di riduzione della pressione sui Pronto Soccorso e di gestione dei codici minori. “La giunta ci dica se è stata effettuata un’analisi costi-benefici della riforma Bonaccini-Donini, e quali sono i risultati”, spiega FdI che interroga l’esecutivo regionale su “quali iniziative la Regione intende intraprendere per il potenziamento dei Pronto Soccorso esistenti, come richiesto da diverse organizzazioni sindacali”.
Si chiede, inoltre, se sia prevista una revisione complessiva del sistema di emergenza-urgenza per rispondere alle necessità dei cittadini e superare le criticità attuali e se “l’Assemblea Legislativa verrà chiamata a esprimersi con un proprio voto o se si utilizzerà lo stesso metodo della riforma Bonaccini-Donini, vale a dire una semplice comunicazione alla commissione competente”.
(Luca Molinari)



