Sanità e welfare

Evangelisti (FdI): fare chiarezza sulla decisione della Regione in merito al Payback

“La richiesta della Regione alle imprese rappresenta un modo per reperire fondi al fine di far quadrare i bilanci delle aziende Sanitarie e delle Aziende Ospedaliere, incurante delle ripercussioni sociali ed economiche”

La Regione chiarisca perché ha deciso di far pagare alle imprese del comparto sanitario la richiesta di pagamento del Payback sui dispositivi medici entro 30 giorni, sostenendo che questo fosse un atto dovuto.

A chiederlo, in un’interrogazione, è Marta Evangelisti (FdI) che ricorda come “la richiesta della Regione Emilia Romagna è alquanto singolare, in quanto rischia di esporre a gravi problemi economici numerose aziende che commercializzano dispostivi medici, molte delle quali rischierebbero la chiusura, tanto che numerose aziende interessate hanno annunciato che procederanno per vie legali contro il provvedimento della Regione Emilia-Romagna”. Evangelisti contesta che la decisione della Regione non avesse alternative sottolineando come “la Corte Costituzionale, su ricorso promosso della Regione Campania, ha riconosciuto alle imprese fornitrici la riduzione dei rispettivi pagamenti al 48 per cento e il 25 febbraio 2025 si terrà l’udienza pubblica presso il Tar del Lazio, in cui saranno discussi i ricorsi sul Payback, precedentemente rinviati alla Corte Costituzionale”. Per la consigliera, quindi, “la richiesta della Regione rappresenta un modo per reperire fondi al fine di far quadrare i bilanci delle aziende Sanitarie e delle Aziende Ospedaliere, incurante delle ripercussioni sociali ed economiche”.

Da qui l’atto ispettivo per sapere dalla giunta quali siano le motivazioni alla base della richiesta dell’Assessore alle Politiche per la salute Massimo Fabi alle aziende del comparto sanitario e su quali basi è stato determinato il termine di trenta giorni.

Evangelisti chiede, inoltre, di sapere se l’esecutivo regionale “non ritenga opportuno e doveroso sospendere la richiesta in oggetto, al fine di evitare ripercussioni economiche e sociali e per quale motivazione non si è ritenuto di attendere la sentenza del TAR del Lazio, prima di emettere la richiesta di pagamento”.

(Luca Molinari)

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