Chiarire “quale sia la volontà politica inerente al futuro e alla potenziale istituzione di nuovi Cau, con particolare riferimento a quelli in procinto di nuova realizzazione a Forlì, Forlimpopoli e Savignano sul Rubicone, nonché nel territorio complessivo della Provincia di Forlì-Cesena”.
Questa la domanda che Luca Pestelli (FdI) rivolge alla giunta regionale con un’interrogazione da trattarsi nella competente commissione assembleare.
Il consigliere di Fratelli d’Italia, ricordando il ruolo dei Cau quali “strutture votate all’assistenza di cittadini con problematiche di salute urgenti, ma non gravi, che avrebbero dovuto contribuire a limitare il carico gravante sui pronto soccorso”, ricorda come nella provincia di Forlì-Cesena vi siano già 5 Centri di Assistenza Urgenza a fronte di specifiche dichiarazioni del 15 gennaio scorso da parte dell’Assessore alla Sanità Fabi sullo stop a nuove aperture per tutto il territorio regionale.
In virtù della situazione descritta, Pestelli ricorda invece come da diverso tempo sia stata annunciata l’istituzione di un nuovo Cau presso l’Ospedale Morgagni-Pierantoni di Forlì, così come confermato anche a mezzo stampa dal direttore generale dell’Ausl Romagna pochi giorni fa.
Stesso tipo di dichiarazioni sono poi state registrate anche per le strutture di Savignano sul Rubicone e Forlimpopoli e a fronte di ciò Pestelli interroga l’esecutivo regionale considerate le perplessità suscitate fin dal primo momento dalla riforma del sistema emergenza-urgenza, dal calo di accessi ai Ps non risultato in linea con le aspettative e alle carenze mostrate dai Cau. “Alla prova dei fatti -conclude Pestelli- queste strutture sono risultate carenti dal punto di vista dell’adeguatezza delle prescrizioni, inadeguate nel complessivo assetto della medicina di urgenza e insufficienti come concreto investimento sulla medicina territoriale in quanto il limite della carenza di conoscenza del paziente dal punto di vista storico ha sostanzialmente comportato conseguenze peggiorative in relazione alle liste di attesa per esami specialistici”.
(Luca Boccaletti)



