“Chiarire il cronoprogramma dettagliato previsto per l’attuazione delle operazioni di bonifica ambientale e bellica dell’area ex Sipe Nobel, con l’indicazione delle fasi progettuali e dei tempi stimati per il completamento degli interventi”.
È Annalisa Arletti (FdI) a porre il quesito con un atto ispettivo sottoscritto anche dal collega di gruppo Ferdinando Pulitanò.
La consigliera, nel ricordare come l’area situata nel comune di Spilamberto “rappresenti uno dei siti industriali dismessi più estesi e rilevanti dell’Emilia-Romagna, con una superficie di circa 530 mila metri quadrati”, sottolinea come “la zona è storicamente caratterizzata da una forte contaminazione del suolo e sottosuolo a causa delle attività industriali svolte, fra cui la produzione di esplosivi e sostanze chimiche”, tanto che la bonifica del sito è stata inserita nel Piano nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) con un finanziamento di oltre 6 milioni di euro.
“A fronte di un primo stanziamento di 200mila euro effettuato dal comune di Spilamberto -continua Arletti- la Regione Emilia-Romagna ha evidenziato l’importanza strategica della riqualificazione del sito nell’ambito di un piano complessivo per il recupero di 24 siti orfani sul territorio regionale, per i quali sono stati stanziati complessivamente oltre 32milioni di euro, ma, a oggi, non risulta un cronoprogramma preciso relativo alla realizzazione delle opere di bonifica ambientale e bellica”.
Dalla situazione descritta nasce l’interrogazione in cui i consiglieri di Fratelli d’Italia, oltre alla domanda principale, chiedono anche se la giunta regionale, in accordo con il comune modenese e gli altri enti coinvolti “abbia sviluppato idee o progetti preliminari per il pieno recupero dell’area, una volta terminata la bonifica, e quali siano gli obiettivi prioritari individuati per la destinazione futura del sito”.
Ulteriori quesiti anche sulle destinazioni d’uso finali previste per l’area ex Sipe Nobel e se sugli immobili sottoposti a vincoli dalla Soprintendenza, siano previste agevolazioni urbanistiche per attrarre investimenti privati e promuovere un recupero sostenibile e funzionale degli edifici.
A conclusione dell’atto ispettivo, Arletti e Pulitanò chiedono se i 200mila euro stanziati dal Comune di Spilamberto siano a fondo perduto alla pari dei fondi PNRR “o se siano stati previsti meccanismi di restituzione da parte di eventuali soggetti coinvolti nel recupero dell’area”.
In via più generale, infine, si chiede alla giunta regionale quali azioni intenda intraprendere “per garantire che il processo di bonifica e recupero si svolga nei tempi previsti, massimizzando il beneficio per le comunità locali e il tessuto imprenditoriale”.
(Luca Boccaletti)



