Sanità e welfare

Sanità. Rete civica: chiarire gestione tempi pagamento payback

“Nella nostra Regione sono oltre 500 le aziende del comparto biomedicale con 14.000 lavoratori e rappresentano circa il 23% del Pil regionale, mentre le grosse multinazionali medtech insediate sostengono una filiera di centinaia di Pmi locali con 5.000 posti di lavoro”

Chiarire la gestione delle norme sul payback sanitario da parte della Regione che prima aveva chiesto alla aziende di pagare entro fine febbraio per poi prorogare la scadenza al 31 dicembre.

A chiederlo, in un’interrogazione, sono Marco Mastacchi (primo firmatario) e Elena Ugolini che ricordano come “il 24 gennaio 2025 la Regione ha intimato alle aziende fornitrici di dispositivi medici di procedere al pagamento dell’importo a carico delle stesse entro 30 giorni preavvertendo che in caso di mancato pagamento il debito verrà compensato per il tramite degli Enti del Servizio Sanitario Regionale, ma poi sempre viale Aldo Moro il 31 gennaio dalla stampa apprendiamo che la Regione ha stabilito di prorogare al 31 dicembre 2025 la scadenza degli avvisi di pagamento sui dispositivi medici con la possibilità di rateizzazione a seguito di un confronto con le associazioni di rappresentanza del comparto biomedicale, annunciando inoltre l’attivazione immediata di un tavolo tecnico permanente con le rappresentanze del biomedicale”.

Da qui l’atto ispettivo per sapere il motivo di questo cambio di date e per sapere perché l’Emilia-Romagna è l’unica Regione di tutte quelle che hanno superato il tetto di spesa per i dispositivi medici ad avere inviato un avviso di pagamento alle aziende fornitrici di dispositivi medici.

(Luca Molinari)

 

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