La gestione, da parte del Servizio prevenzione collettiva e sanità pubblica della Regione, di un caso di adulterazione alimentare, nello specifico di carne suina, scoperto nel luglio scorso in Romagna, è oggetto di una interrogazione presentata da Tommaso Foti (Fdi-An).
Nella dettagliata ricostruzione dei fatti, il consigliere evidenzia come il Servizio in questione – “di fronte alle analisi dell’Istituto zooprofilattico sperimentale della Lombardia e dell’Emilia-Romagna, che attestavano nei campioni di carne la presenza di un farmaco superiore a 4 volte il limite massimo residuale, e all’allerta lanciata dal Dipartimento di sanità pubblica di Ravenna, che diramava una cosiddetta notifica di attenzione” – nel giro di pochi giorni “sia passato dall’adozione di comunicazioni che escludevano qualsiasi forma di rischio per la salute dei consumatori al precipitoso annullamento delle stesse e alla trasmissione di tutti gli atti all’autorità giudiziaria”.
Foti, pertanto, chiede alla Giunta regionale “se non ritenga che il Servizio prevenzione collettiva e sanità pubblica della Regione abbia agito con leggerezza e se, alla luce di quanto accaduto, non ritenga opportuno rivedere l’organizzazione del Servizio, che, pur avendo tutti gli elementi necessari, si è dimostrato incapace di gestire il caso”.
(Tutti gli atti consiliari – interrogazioni, interpellanze, risoluzioni, progetti di legge – sono disponibili on line sul sito dell’Assemblea legislativa al link: http://www.assemblea.emr.it/attivita-legislativa)
(lg)