Il settore suinicolo – dal 2007 ad oggi – ha registrato in Emilia-Romagna una flessione del numero di capi superiore a 330.000 unità attestandosi poco sopra al milione; male anche gli allevamenti professionali (riproduzione e ingrasso), scesi da 1.830 a 1.442. Ma il dato “più allarmante, che evidenzia l’impoverimento reale del settore, è il dimezzamento del numero di scrofe fattrici (da 100.000 a 50.000 capi)”. “Appare sempre più necessaria l’adozione di politiche strutturali di sistema rivolte al settore suinicolo, al pari degli altri comparti agricoli, non solo a vantaggio delle produzioni destinate al consumo di carne fresca ma anche a sostegno del suino pesante che rappresenta, in Emilia-Romagna, un’eccellenza produttiva, da cui la trasformazione in tanti salumi Dop e Igp”.
Lo scrive Tommaso Foti (Fdi-An) in una interrogazione rivolta alla Giunta per sapere se e quali iniziative intenda assumere “per contribuire e contrastare efficacemente la crisi del settore e valorizzare adeguatamente, nel territorio emiliano-romagnolo, le peculiarità della nostra suinicoltura, che fonda le radici sull’allevamento del suino pesante e sulla trasformazione dei prodotti agroalimentari da esso derivati”.
(Tutti gli atti consiliari – dalle interrogazioni alle risoluzioni, ai progetti di legge – sono disponibili on line sul sito dell’Assemblea legislativa al link: http://www.assemblea.emr.it/attivita-legislativa)
(cc)