Individuare mitigazioni agli espropri e ai divieti di caccia nelle aree a ridosso del fiume Po. A tal fine la giunta si attivi con l’Agenzia interregionale per il fiume Po (Aipo) coinvolgendo i portatori di interesse e associazioni del mondo agricolo e venatorio. Lo chiede con un’interrogazione Priamo Bocchi (Fratelli d’Italia) “alla luce delle segnalazioni ricevute da parte di Ambiti territoriali di caccia del parmense e associazioni venatorie preoccupati per le limitazioni all’esercizio dell’attività e l’addestramento cani nelle aree interessate dall’intervento di ‘Rinaturazione dell’area del Po’ finanziato con fondi Pnrr”.
“Le associazioni -ha precisato il consigliere- lamentano di non essere state coinvolte nel processo decisionale né partecipativo. Con una comunicazione del 18 dicembre scorso, Aipo, in qualità di soggetto attuatore dell’investimento, ha informato circa la necessità di sospendere completamente l’attività venatoria su tutti i terreni che interessano le aree di cantiere e le piste di accesso nel periodo di esecuzione dei lavori idraulici e forestali di rinaturalizzazione, indicativamente previsti da aprile 2025 a giugno marzo 2026. Nella stessa informativa, Aipo ha comunicato che durante la fase di cure colturali, per i 5 anni successivi alla realizzazione dell’impianto forestale che avverrà a marzo 2026, l’attività venatoria potrà essere limitata nel periodo aprile ottobre di ogni anno e potrà essere programmata dalla direzione lavori un numero circoscritto di giorni, indicativamente 10 al mese, che saranno comunicati per tempo ai concessionari”. “Preoccupazioni -ha aggiunto- sono state espresse anche dal mondo agricolo in quanto terreni incolti e non gestiti si presterebbero all’invasione di specie infestanti aliene”.
Da qui l’atto ispettivo per trovare una soluzione concordata con i soggetti coinvolti nel progetto.
(Lucia Paci)