La Giunta regionale deve intervenire con un apposito intervento legislativo sul tema dei migranti richiedenti asilo e di quei soggetti in attesa di definizione del ricorso in caso di impugnativa della decisione negativa della competente Commissione territoriale.
Lo chiedono i consiglieri Raffaella Sensoli, Giulia Gibertoni, Andrea Bertani e Gian Luca Sassi (M5s) in una risoluzione dove specificano che “a queste persone dovrebbe essere riconosciuta la possibilità di svolgere attività di volontariato finalizzate al raggiungimento di uno scopo sociale e/o di pubblico interesse, senza fini di lucro, per acquisire un ruolo attivo, partecipe e che restituisca loro dignità”.
Le attività di volontariato ammesse, scrivono, “dovrebbero essere svolte esclusivamente a favore della collettività territoriale ospitante e dovrebbero contribuire al conseguimento di valore d’utilità sociale, inserendosi in contesti di caratteri civile, sociale, educativo, ambientale, sportivo e culturale, che non richiedano particolari forme di specializzazione e comunque nel rispetto delle capacità, attitudini, professionalità ed intenzioni della persona”. Queste persone, infatti, a parere dei consiglieri, non dovrebbero essere “utilizzate in alcun modo a beneficio di organizzazioni politiche o di manifestazioni che direttamente o indirettamente coinvolgano organizzazioni politiche”.
Nel testo si auspica anche che in questa iniziativa siano attivamente coinvolte le realtà sociali presenti sul territorio regionale e che “le prestazioni di volontariato rese rientrino a pieno titolo tra quelle gratuite e quindi senza alcun compenso retributivo”. Sarà poi a carico del soggetto che beneficia della prestazione di volontariato “la copertura assicurativa, sgravando da ogni onere il bilancio regionale,- si legge nella risoluzione- ferma restando la possibilità di usufruire delle strutture regionali, quali l’Agenzia Intercent, per l’individuazione delle soluzioni più convenienti”. Eventuali assegnazioni di incarichi a soggetti privati o associativi, aggiungono, “dovranno avvenire con procedure selettive e, in ogni caso, connotate da trasparenza, nonché, nel caso di soggetti aventi natura di impresa con bilanci certificati”.
Sensoli e colleghi ricordano infine che “è stato siglato un Protocollo d’intesa fra Regione, Prefettura e soggetti del terzo settore, cooperazione sociale, sindacati e Anci nel quale si prevede, come peraltro avviene già in alcuni Comuni, che i profughi possano, in modo volontario, dare il proprio contributo alle comunità che li accolgono, in attività quali pulizia e manutenzione del verde, delle viabilità, del trasporto sociale o di manutenzione del patrimonio pubblico”, ma “lo strumento del Protocollo non costituisce fonte del diritto né lo sono eventuali circolari, che determinano effetti esclusivamente sulle strutture dipendenti dall’istituzione che emana la circolare stessa”. Di qui, la necessità di prevedere una norma in grado di fornire “le doverose certezze anche alle istituzioni e ai soggetti privati eventualmente coinvolti”. “I migranti per cui si auspica un intervento normativo- concludono i consiglieri- sono esclusivamente i richiedenti asilo e coloro in attesa di definizione del ricorso in caso di impugnativa della decisione negativa della competente Commissione territoriale”, persone che- a parere dei firmatari- si troverebbero in condizione di particolare fragilità.
(Tutti gli atti consiliari – dalle interrogazioni alle risoluzioni, ai progetti di legge – sono disponibili on line sul sito dell’Assemblea legislativa al link: http://www.assemblea.emr.it/attivita-legislativa)
(ac)