Alla casa circondariale di Bologna, “la pianta organica prevede che siano assegnati all’area pedagogica dodici funzionari della professionalità giuridico-pedagogica, ma, ad oggi, su otto professionalità assegnate ne risultano pienamente operative cinque”.
Lo rivela la Garante regionale delle persone private della libertà personale, Desi Bruno, che ha segnalato il caso alla Direzione generale del personale e della formazione del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, dopo una lettera collettiva inviata al suo Ufficio dalla popolazione detenuta.
Come ricorda la Garante, “fra le competenze di queste professionalità rientra anche l’attività di osservazione dei detenuti, con particolare riguardo alle persone che hanno una posizione giuridica definitiva”, che a Bologna risulta essere ben oltre la metà dei presenti complessivi presso l’istituto penitenziario. E “proprio in ragione della presenza di un elevato numero di persone condannate in via definitiva, il rischio concreto è che, con l’attuale incongrua dotazione organica, l’attività di osservazione possa subire un inevitabile contraccolpo”, avverte Bruno.
Per questo motivo, “anche al fine di evitare che possano verificarsi ritardi nella formulazione dei programmi individualizzati di trattamento della popolazione detenuta, nonché l’attività orientata alla definizione dei programmi di trattamento penitenziario possa subire una contrazione e possa verificarsi una complessiva riduzione delle attività trattamentali”, la Garante ha chiesto di “coprire la pianta organica delle professionalità giuridico-pedagogiche assegnate all’area trattamentale del carcere di Bologna o comunque di incrementare il numero delle assegnazioni”.
(jf)