La commissione Politiche per la salute e politiche sociali, presieduta da Paolo Zoffoli, ha espresso parere positivo – sì di Pd e Sel, astensione di Ln e M5s – alla delibera di Giunta sui ‘Requisiti specifici per l’accreditamento dei Centri di Procreazione medicalmente assistita (PMA)’.
“La normativa regionale- hanno spiegato i funzionari della Giunta-, prendendo atto delle modificazioni che nel 2014 hanno semplificato la regolamentazione nazionale, cerca di rendere coerenti e omogenei i requisiti organizzativi sul tema della procreazione assistita: procedure per la diagnosi di sterilità e la selezione di pazienti e donatori, criteri per il congelamento dei gameti e per la gestione delle liste d’attesa”.
Relativamente ai requisiti professionali dei medici che partecipano alle pratiche di procreazione assistita, Raffaella Sensoli (M5s) ha lamentato “il mancato riferimento, nella norma, a un arco temporale in cui l’esperienza è stata sviluppata”; ha poi sollecitato la Giunta “a prevedere un’unica lista d’attesa per l’attività di libera professione intramuraria e per le prestazioni sanitarie in regime istituzionale”. Infine, ha chiesto specificazioni sui costi delle prestazioni.
Mirco Bagnari (Pd) ha chiesto ragguagli sul “grado di partecipazione dei privati nell’elaborazione della normativa”.
Sui costi, i tecnici della Giunta hanno affermato che “la maggior parte delle prestazioni di secondo e terzo livello sono ospedaliere” e che “attualmente le donne pagano solo gli esami e il ticket”, ma che “sono previsti trasferimenti al livello ambulatoriale”. Rispondendo al consigliere Bagnari, hanno ribadito “il coinvolgimento del privato”, ricordando che “indicazioni sono state recepite sia dal pubblico sia dal privato”.
(cr)