Il governo finanzia i progetti a sostegno delle aree interne.
A chiederlo è una risoluzione del Partito democratico a firma di Barbara Lori (prima firmataria), Niccolò Bosi, Alice Parma, Lodovico Albasi, Daniele Valbonesi, Raffaele Donini e Gian Carlo Muzzarelli.
L’Emilia-Romagna, con il 26% dei progetti conclusi e il 66% in corso sul 2014-20, e con 9 nuove Strategie STAMI già approvate e numerosi progetti avviati sul nuovo ciclo, si conferma tra le Regioni che maggiormente credono all’efficacia di un approccio che parte dai territori, che concerta con le istituzioni locali e che coinvolge la popolazione ed il tessuto sociale ed economico nella definizione di progettualità di sviluppo che partano dalle peculiarità e dalle risorse locali”, spiegano i democratici che sottolineano come “allo stato attuale non vi sono le condizioni per dare attuazione ai progetti ricompresi nelle Strategie territoriali il cui finanziamento è subordinato al trasferimento delle risorse statali. I progetti riguardano “ambiti strategici per il contrasto allo spopolamento e per il miglioramento e ampliamento dei servizi ai cittadini in particolare nei settori della sanità, del sociale e dell’inclusione, della scuola e della mobilità oltreché includere azioni di assistenza tecnica a favore degli enti locali”
Da qui la risoluzione per impegnare la giunta “a sollecitare il governo alla tempestiva approvazione del Piano nazionale SNAI e delle strategie al fine di un tempestivo trasferimento delle risorse statali assegnate alle tre nuove Aree Interne della nostra Regione, pari a 4 milioni ognuna, e a sollecitare a livello statale un rilancio della SNAI, attraverso l’assegnazione di ulteriori risorse e un assetto di governance chiara, definita e lineare, e un costante coinvolgimento delle Regioni, così da esercitare una concreta funzione di coordinamento e di supporto, nel pieno rispetto di ruoli e competenze istituzionali”.
I democratici invitano, inoltre, l’esecutivo regionale “a procedere nella direzione fin qui seguita di sostegno allo sviluppo delle aree montane e interne attraverso l’ulteriore implementazione di bandi targettizzati e dedicati e agendo sull’accesso semplificato, sul supporto tecnico, sulla formazione, sullo scambio di buone pratiche e su ogni altra iniziativa che possa favorire la piena partecipazione anche degli stakeholders delle aree interne e montane al fine di massimizzare i benefici della politica di coesione regionale”.
(Luca Molinari)