Ambiente e territorio

RIFIUTI. LA RIFORMA È LEGGE / IL DIBATTITO IN AULA

Le novità introdotte con gli emendamenti approvati e gli impegni contenuti nell’ordine del giorno approvato

L’Assemblea legislativa regionale ha approvato il progetto di legge d’iniziativa della Giunta (“Disposizioni a sostegno dell’economia circolare, della riduzione della produzione dei rifiuti urbani, del riuso dei beni a fine vita, della raccolta differenziata”) che riforma le gestione dei rifiuti in Emilia-Romagna.

Sono stati approvati alcuni emendamenti e un ordine del giorno. Eccone i contenuti più significativi.

Viene anticipato entro il 31 dicembre 2020, nelle more dell’emanazione dell’apposito decreto governativo, che la Giunta sia pronta a uniformare il calcolo delle rese di raccolta differenziata alla metodologia di calcolo elaborata dall’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra).

Al fine di massimizzare il recupero di materia e il riuso, i rifiuti ingombranti saranno sottoposti a selezione o cernita.

La tariffazione puntuale da parte dei Comuni, sull’intero territorio regionale, dovrà avvenire “entro e non oltre il 31 dicembre 2020”.

Nell’attribuzione del fondo incentivante ai Comuni, si è stabilito di finanziare anche “progetti comunali di riduzione della produzione di rifiuti”.

Infine, l’odg approvato – a favore Pd, Sel, M5s – impegna la Giunta a rafforzare l’Agenzia territoriale per i servizi idrici e rifiuti (Atersir), rendendola in grado di garantire la pianificazione dei servizi l’implementazione di nuovi progetti, a partire dalla cosiddetta “tariffa puntuale”, lo sviluppo di azioni di monitoraggio e controllo costante dei servizi e dei gestori. Il documento stabilisce, inoltre, che il “fondo” attivato dalla nuova legge debba avere una disponibilità annuale “non inferiore ai 10 milioni di euro”, al fine di garantire adeguate risorse ai Comuni virtuosi.

La conclusione del dibattito iniziato ieri
“Giudizio positivo sul percorso democratico della legge, grazie al contributo di tanti comitati ed Enti locali”, è venuto da Piergiovanni Alleva (Altra ER), secondo il quale, “tuttavia, sono concreti i rischi di una applicazione stentata”. Trovando “poco convincente il rinvio al 2020 dell’effettiva introduzione della tariffazione puntuale”, e riscontrando “ancora incertezze sulla separazione fra soggetti che curano la raccolta e soggetti che curano lo smaltimento”, il consigliere ha preannunciato il suo voto di astensione.

Per Tommaso Foti (Fdi-An), “la maggioranza ha esibito un’eccessiva enfasi su questo provvedimento, parlando di fatto storico, rivoluzionario, epocale. Si è preferito dimenticare che su questa materia, appena due anni fa, si verificò la revoca della delega all’assessore competente da parte del presidente Errani, e l’ex assessore parlò di pressioni da parte della lobby delle multiutilities”. Foti ha poi ricordato “che il porta a porta è oggi solo al terzo posto nel concorrere ai dati della raccolta differenziata”, e che “si avverte un residuo ideologico nel parlare di inceneritori, come si trattasse delle stesse tecnologie di trent’anni fa”. A suo parere, “il grande limite di questa legge è che non sia prevedibile l’effettivo impatto nei confronti di cittadini e imprese”. Infine, il consigliere ha criticato la prevista ripartizione del fondo incentivante, “che rischia di danneggiare le città capoluogo e le realtà più industrializzate”.

In sede di replica, il relatore di minoranza Stefano Bargi (Ln) ha ribadito “che il porta a porta costituisce il prerequisito per poter applicare la tariffa puntuale”, e “chi dice che questa potrà essere applicata ovunque prima del 2020 sembra non rendersi conto della situazione, estremamente diversificata a livello territoriale. L’unica certezza è che il primo impatto della legge sarà l’aumento dell’ecotassa del 20% a partire dal primo gennaio 2017”. E “resta oscuro come la maggioranza abbia alzato gli obiettivi contenuti nel Piano rifiuti, obiettivi che allora erano supportati da studi di fattibilità di cui oggi non c’è traccia”. Infine, “si è scelto di non andare fino in fondo nel separare chi raccoglie i rifiuti da chi è chiamato a smaltirli”.

L’assessore alla Difesa del suolo e della costa, protezione civile e politiche ambientali, Paola Gazzolo, ha espresso “grande soddisfazione per il raggiungimento di un risultato importante, di grande innovazione, che porta a compimento un percorso nato dal basso, dalle delibere di 60 Consigli comunali e di un Consiglio provinciale, e dalle proposte di associazioni e cittadini”. La nuova legge “sposta l’asse del dibattito sui rifiuti dalle modalità di smaltimento al recupero di materia, dall’economia lineare all’economia circolare, e crea il migliore contesto per approvare il nuovo Piano di gestione dei rifiuti. La Giunta ha mantenuto l’impegno sui tempi di approvazione della legge- ha chiuso l’assessore- e manterrà gli impegni sui quattro regolamenti applicativi e tutti gli altri adempimenti conseguenti”.

(rg)

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