All’ospedale Maggiore di Bologna, nel corso di un intervento chirurgico, a un paziente di 45 anni sono state trasfuse erroneamente due sacche di sangue; secondo le prime ricostruzioni, pare che alla base dell’errore ci sia uno scambio di sacche per un’omonimia nel cognome.
Prendendo spunto da questa vicenda, Silvia Piccinini (M5s) rivolge un’interrogazione alla Giunta, chiedendo di avviare una verifica che coinvolga tutte le strutture sanitarie regionali sui sistemi di sicurezza riguardanti le trasfusioni.
Inoltre, la consigliera chiede di chiarire se l’ospedale Maggiore ha attuato tutte le procedure a tutela sia dei pazienti sia degli operatori sanitari, se il personale sia stato messo nelle condizioni di attuare correttamente tutte le procedure, “e se all’atto dell’evento nefasto era presente tutto il personale in pianta organica della sala operatoria o vi era carenza di personale”.
È convinzione della consigliera che la trasfusione “sia un’azione spesso sottovalutata, che rischia di trasformarsi, a causa di un errore commesso nel corso della filiera, in un tragico evento; la trasfusione in sala operatoria- sottolinea- costituisce una delle operazioni più rischiose, e richiede procedure di verifica straordinarie”. In generale, Piccinini invita la Giunta a potenziare il personale nelle sale operatorie, per alleviare il lavoro degli operatori sanitari e renderlo qualitativamente superiore, “evitando sovraccarichi” e “privilegiando la professionalità e la qualità del servizio erogato da anni al Maggiore, rispetto a una politica di mero risparmio economico”.
(Tutti gli atti consiliari – dalle interrogazioni alle risoluzioni, ai progetti di legge – sono disponibili on line sul sito dell’Assemblea legislativa al link: http://www.assemblea.emr.it/attivita-legislativa)
(rg)