Sanità e welfare

Sanità, FdI: “Regione eviti di assumere altre iniziative autonome sul payback”

Con una risoluzione, firmata anche da Arletti e Pulitanò, si chiede alla giunta l’impegno ad annullare le richieste di pagamento alle imprese del comparto e a promuovere il confronto in Conferenza delle Regioni

Evitare di assumere ulteriori iniziative autonome in tema di payback, annullando la richiesta di pagamento alle imprese del comparto sanitario. Inoltre, promuovere il confronto in Conferenza delle Regioni e adottare iniziative per ridurre il debito connesso al payback 2015-2018.

Sono gli impegni che Marta Evangelisti, capogruppo di Fratelli d’Italia, chiede alla giunta regionale in una risoluzione firmata anche da Annalisa Arletti e da Ferdinando Pulitanò.

“Il payback sui dispositivi medici è uno strumento di taglio lineare della spesa introdotto nel 2015 dal governo Renzi – ricordano i consiglieri -. Rimasto inattuato dal 2015 al 2022, è stato ‘sbloccato’ dal governo Draghi nell’ultimo decreto prima della caduta dell’esecutivo”.

Ripercorrendo le vicende che hanno interessato proprio il meccanismo del payback, i consiglieri ricordano che “a luglio 2024 la Corte costituzionale si è pronunciata affermando che tale meccanismo, limitatamente agli anni 2015-2018, è costituzionale perché disciplinabile come contributo di solidarietà ma, in quanto tale, deve essere proporzionato e temporalmente limitato nel tempo” e che “per il prossimo 25 febbraio è attesa l’udienza di merito del TAR sui ricorsi, che chiarirà maggiormente il contesto in cui è possibile agire per via istituzionale, per avanzare proposte al fine di prevenire gli impatti sul presente e disciplinare un quadro normativo futuro di superamento del payback”.

Inoltre, fanno notare da FdI, “il neo insediato governo Meloni si è da subito attivato per differire il termine entro il quale era inizialmente previsto l’adempimento da parte delle aziende, istituendo poi un fondo con dotazione pari a 1.085 milioni di euro per l’anno 2023 volto a ridurre parte dell’onere in carico alle imprese relativo agli anni 2015-2018”.

Da queste premesse, si arriva dunque alle azioni della Regione Emilia-Romagna, “l’unica a inviare alle imprese la rimodulazione delle somme relative al payback 2015-18, sulla base di alcune indicazioni pervenute dalle sentenze della Corte costituzionale, senza attendere la pronuncia di merito del TAR”, rilevano da Fratelli d’Italia. “Con tale comunicazione – precisano – la Regione intima alle aziende di effettuare il pagamento entro 30 giorni, pena l’avvio della procedura di compensazione. Tale iniziativa ha costretto le imprese a procedere con nuove iniziative legali, finalizzate a ottenere dal TAR un’ulteriore sospensiva delle disposizioni di cui sopra”.

A seguito della convocazione del tavolo tecnico regionale permanente, il 30 gennaio scorso “è stata sancita una proroga dei tempi di pagamento al 31 dicembre 2025, con eventuale possibilità di rateizzazione, ma si tratta di provvedimenti che ancora dispiegano i loro effetti giuridici” concludono gli esponenti di FdI che, sulla questione, chiedono pertanto impegni precisi alla giunta a tutela del comparto.

(Brigida Miranda)

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