“Intraprendere ogni iniziativa volta a celebrare l’80esimo anniversario del suffragio universale in Italia”.
La commissione Diritti e parità presieduta da Elena Carletti ha approvato all’unanimità una risoluzione a prima firma Simona Lembi (Pd). Il voto bipartisan è arrivato dopo l’approvazione di emendamenti condivisi da maggioranza e opposizione. Il testo base della risoluzione è stato sottoscritto anche da Fabrizio Castellari, Maria Costi, Niccolò Bosi, Carla Ludovica Ferrari, Elena Carletti, Andrea Costa, Barbara Lori, Paolo Calvano, Alice Parma, Matteo Daffadà, Anna Fornili, Ludovico Albasi, Andrea Massari, Raffele Donini, Emma Petitti, Luca Sabattini, Eleonora Proni, Maria Laura Arduini, Francesco Critelli, Francesca Lucchi, Valentina Ancarani, Luca Giovanni Quintavalla, Daniele Valbonesi, Marcella Zappaterra, Gian Carlo Muzzarelli (Pd); Simona Larghetti, Paolo Burani, Paolo Trande (AVS); Vincenzo Paldino e Giovanni Gordini (Civici con de Pascale); Lorenzo Casadei (M5S) e Tommaso Fiazza (Lega).
“Nel 2025 -spiega Lembi- ricorrerà l’anniversario del riconoscimento dell’elettorato attivo e passivo alle donne. Un anniversario di grande valore perché le consultazioni universali del 1945-1946 furono il punto terminale di un percorso caratterizzato da venti tentativi infruttuosi di estensione del diritto di voto iniziato con il primo parlamento unitario. Il referendum costituzionale del 2 giugno 1946 non solo salutò la partecipazione delle donne all’elettorato attivo, ma 21 furono le elette nell’Assemblea costituente che si aggiunsero alle duemila che entrarono nei vari consigli comunali”. Sottolineando come l’ingresso delle donne nella vita pubblica non sia mera inclusione, ma abbia prodotto e produca mutamenti materiali e istituzionali, la consigliera evidenzia anche “le innovazioni nei servizi pubblici negli Enti locali, nel lavoro nelle Regioni, come pure nelle leggi che le donne hanno promosso, tutte attività istituzionali che hanno cambiato in meglio il volto dell’Italia”.
Rifacendosi poi alle Carte fondative dell’Unione Europea, Lembi ricorda fra i valori fondamentali l’uguaglianza, che prefigura “una società caratterizzata dal pluralismo, dalla non discriminazione, dalla tolleranza, dalla giustizia, dalla solidarietà e dalla parità tra donne e uomini”, da cui discendono le dichiarazioni sulle azioni per “eliminare le ineguaglianze, nonché promuovere la parità tra uomini e donne” e più in generale “combattere le discriminazioni fondate sul sesso, razza, origine etnica, religione, convinzioni personali, disabilità, età o orientamento sessuale”.
Nell’ottica di contribuire attivamente al ‘gender gap’ i firmatari della risoluzione ricordano i sei settori prioritari delineati dalla strategia europea per la parità: pari indipendenza economica per donne e uomini, conciliazione tra vita privata e attività professionale, pari rappresentanza nel processo decisionale, lotta contro la violenza di genere, eliminazione degli stereotipi e promozione della parità nelle politiche di sviluppo a cui si rifanno puntualmente lo Statuto, la produzione normativa della Regione Emilia-Romagna e il programma di mandato della giunta de Pascale.
In aggiunta all’impegno principale, quindi, i gruppi assembleari che hanno sottoscritto il documento chiedono all’esecutivo regionale un impegno specifico “alla uguaglianza tra uomini e donne nell’ingresso, nella permanenza e nell’uscita dal mercato del lavoro così come nella conciliazione dei carichi familiari e al contrasto alla violenza contro donne e minori. In via più generale, infine, si chiede di valutare l’opportunità di “istituire un Comitato per le celebrazioni dell’80esimo anniversario del suffragio universale e la possibilità, nell’ambito del bilancio di previsione 2025-2027, di destinare risorse a comuni ed enti locali per celebrare questo storico traguardo”.
Annalisa Arletti (FdI) ha presentato due emendamenti “per completare l’elenco delle leggi rilevanti fatte dalle donne e che hanno come obiettivo la parificazione tra i generi dal 2022 a oggi, a testimonianza di un percorso condiviso che ha per obiettivo il miglioramento della nostra società”. Dopo un confronto fra le forze politiche gli emendamenti sono stati ritirati e si è arrivati alla presentazione di due testi bipartisan. “Insieme alla prima firmataria Simona Lembi abbiamo presentato un emendamento condiviso per impegnare ancora più specificamente Assemblea legislativa e commissione Parità nella composizione del comitato che dovrà sovrintendere alla destinazione delle risorse a Comuni ed Enti locali regionali”, spiega Arletti.
“Grande soddisfazione per il risultato raggiunto su una risoluzione fondamentale per la nostra democrazia”. Così Nicolò Bosi (Pd) che ha sottolineato come la ricorrenza sia di particolare valore per l’Emilia-Romagna. “Nella nostra Regione -conclude il dem- 80 anni fa furono 230 le donne elette nei consigli comunali e addirittura una sindaca in un paese della provincia di Modena”.
Giovanni Gordini (Civici con de Pascale) ha sottolineato l’importanza della condivisione raggiunta sul tema: “Nel tempo vedremo e ragioneremo su come applicare questa risoluzione, ma è importante che oggi abbiamo definito unanimemente la cornice in cui muoverci”
Anche Elena Ugolini (Rete Civica) ha evidenziato come “ci sarà modo per confrontarci nell’operatività di quanto abbiamo stabilito oggi, ma è importante aver trovato un terreno comune per progredire tutti insieme e averlo fatto, in particolare, su un tema così importante come sono le donne”.
(Luca Boccaletti)