Sollecitare il Governo per avere tempi certi e procedure trasparenti per il rilancio industriale de La Perla e per la salvaguardia occupazionale di tutte le lavoratrici e dei lavoratori della storica azienda bolognese.
A chiederlo è Simona Lembi (Pd) in un’interrogazione sottoscritta anche dai consiglieri dem Francesco Critelli, Niccolò Bosi, Paolo Calvano, Fabrizio Castellari, Raffaele Donini, Alice Parma, Andrea Massari, Eleonora Proni e Maria Costi. Lembi chiede certezze per garantire la continuità degli ammortizzatori sociali per le/i circa 230 dipendenti e valutare misure di supporto per le lavoratrici della rete commerciale de La Perla Italia, non incluse nel bando di gara e il sostegno alla realizzazione di una “Scuola del Sapere” e di un possibile Museo da collegare ai circuiti museali di Bologna Metropolitana e della Regione Emilia- Romagna.
“Per me è un onore iniziare la settimana dell’8 marzo parlando di una delle più grandi ingiustizie italiane: la diseguaglianza femminile nel mondo del lavoro come dimostrato dalla vicenda de La Perla. Negli ultimi 20 anni ogni volta che si è parlato di rilancio de la Perla si è in realtà tagliato il posto di lavoro delle lavoratrici. A 20 anni di distanza è arrivato il momento di dire basta e affermare che il futuro dell’azienda passa dalla tutela del lavoro delle sue dipendenti”, sottolinea Lembi che definisce indispensabile che la sede della Perla, il marchio è le lavoratrici restino a Bologna.
“Il nostro obiettivo è rimettere insieme quello che la finanza ha diviso, ovvero avere un acquirente unico che rimetta insieme il marchio e le linee produttive: il bando per la gara d’acquisto è conclusa, ci risulta che ci siano almeno 20 proposte di acquisto, tra cui soggetti importanti del settore della moda”, spiega l’assessore al Lavoro Giovanni Paglia, per il quale “ci sono ancora problemi per assicurare la copertura della cassa integrazione per una cinquantina di lavoratrici, abbiamo suggerito al governo come si potrebbe fare, siamo in attesa di una soluzione”.
Lembi si dice soddisfatta per le parole dell’assessore, mentre è preoccupata perché la risposta del governo è troppo vaga.
(Luca Molinari)



