L’Assemblea legislativa ha approvato all’unanimità, grazie al voto favorevole a due emendamenti presentati dal Pd, la risoluzione della Lega per la manutenzione delle infrastrutture presenti nei fiumi – piloni di ponti e passerelle – affinché l’accumulo di legname e detriti non determini, in caso di piena, pericolosi effetti diga.
Nell’atto di indirizzo politico di Tommaso Fiazza (Lega), si fa riferimento alla nota dell’ufficio AIPO di Parma dello scorso settembre in cui si ricordava come “le opere che attraversano i corsi d’acqua risultino periodicamente interessate da fenomeni di accumulo di materiale vario a ridosso delle pile e che tale fenomeno possa costituire ostacolo ai liberi deflussi di piena nonché effetti diga e per questo gli enti proprietari venivano invitati a intervenire”.
Il Partito democratico evidenzia come, per far fronte agli oneri derivanti dalla rimozione degli accumuli in coincidenza con gli attraversamenti, emerge per i comuni la necessità di stanziare importi che molto spesso, anche a causa dei vincoli di spesa, faticano a trovare spazio all’interno del bilancio comunale. “Il fatto che non vi siano risorse cui i Comuni possono attingere per interventi di prevenzione ma soltanto per ripristinare il libero deflusso delle acque a calamità avvenuta, poco consola i cittadini emiliano-romagnoli, che subiscono le conseguenze delle esondazioni” spiega il gruppo dem, che sottolinea: “Per garantire la sicurezza del territorio di fronte agli eventi climatici estremi che sempre più si verificano, è necessario portare avanti con continuità i lavori di manutenzione e pulizia dei corsi d’acqua”.
Condivisa, quindi, e votata all’unanimità, la richiesta alla giunta di “istituire un tavolo di confronto fra Regione, Anci, AIPO e professionalità del settore affinché si valutino eventuali soluzioni a supporto degli enti proprietari entro gli stringenti vincoli legislativi posti dal Testo unico sulle Opere idrauliche”.
Il dibattito
Priamo Bocchi (FdI) ha accomunato il tema a un’analoga risoluzione affrontata in giornata sul più generale problema del dissesto idrogeologico. “Ai corsi d’acqua e al dissesto idrogeologico si dovrebbe aggiungere anche il tema dei canali agricoli che, quando non di competenza dei consorzi di bonifica, ricadono in maniera particolarmente onerosa sui piccoli agricoltori”.
Daniele Valbonesi (Pd), nel riconoscere l’attualità del tema sollevato, ha ricordato comunque i fondi messi a disposizione dalla Regione che si sono aggiunti alle risorse stanziate a seguito degli eventi alluvionali del 2024. “Parliamo di decine di milioni che hanno consentito di dare risposta nel corso degli anni a più di 130 richieste provenienti dai comuni, soprattutto quelli più piccoli”.
Nicola Marcello (FdI) ha richiamato l’attenzione sull’inadeguatezza dei fondi nella disponibilità dei comuni per la manutenzione della rete viaria, “soprattutto in corrispondenza di infrastrutture particolarmente impattanti. Per questa situazione si dovrebbero tutelare le amministrazioni con leggi ad hoc, così come si dovrebbe vigilare sui lavori svolti con un osservatorio sui costi medi applicati. Sono innumerevoli le imprese del territorio che lamentano di non essere chiamate nei bandi per tali lavori”.
Anche Ludovico Albasi (Pd) ha denunciato “i problemi particolarmente impattanti per i comuni del nostro Appennino nella gestione delle infrastrutture e lo sforzo compiuto dalla maggioranza per addivenire a un voto condiviso è un punto importante per tutti i nostri territori”.
Il capogruppo Pd Paolo Calvano, nell’illustrare i due emendamenti che hanno portato all’approvazione unanime della risoluzione, ha sottolineato come “l’impegno della maggioranza, sia su questo tema sia per quanto concerne il dissesto idrogeologico, consiste nel trovare gli elementi che possono unire le forze politiche nello sforzo di favorire i comuni nella gestione ordinaria dei fiumi e prevenire le emergenze. Con il tavolo di confronto tra Regione, AIPO e Anci, infatti, intendiamo sollecitare un confronto operativo e propositivo che dia risposte chiare e concrete alle amministrazioni comunali dei nostri territori”.
(Luca Boccaletti)



