Una legge regionale per il clima che veda protagonista l’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna con i suoi consiglieri e le sue consigliere. Ma anche l’istituzione di un forum “Giovani per il clima”, per valorizzare e mettere a frutto la sensibilità delle giovani generazioni nei confronti delle tematiche ambientali.
Sono alcuni degli obiettivi annunciati dalla sottosegretaria Manuela Rontini, intervenuta nel corso della commissione Territorio e Ambiente presieduta da Paolo Burani.
Nell’illustrare le priorità del Defr, la sottosegretaria ha ribadito l’impegno della Regione per la messa in sicurezza del territorio e nel contrasto al dissesto idrogeologico, anche attraverso il raddoppio delle risorse (passate da 25 a 50 milioni di euro annui) sulla manutenzione. “Dobbiamo avere la consapevolezza che la lotta ai cambiamenti climatici rappresenta la sfida epocale e ineludibile che ci attende”, ha detto.
Rontini ha anche evidenziato l’importanza di raggiungere la neutralità carbonica al 2050, “obiettivo che non si può pensare di perseguire solo con la mitigazione dei gas climalteranti. C’è una necessità urgente di ripensare a come costruiamo le nostre case, a come abitiamo le comunità, a come infrastrutturiamo il territorio”.
Altro aspetto su cui si dovrà lavorare sarà la costruzione di un sistema ancora più forte di Protezione civile “mettendo in campo tutte le energie necessarie”. “Si tratta di un lavoro che riguarda anche l’evoluzione dell’Agenzia per la ricostruzione post-sisma che sta esaurendo i propri compiti e che può mettere a disposizione le proprie competenze per la ricostruzione post alluvione”. Non meno importante, la valorizzazione degli oltre 19mila volontari che collaborano con l’Agenzia di protezione civile e della rete di ben 72 associazioni dislocate sul territorio regionale.
E ancora, il tema dell’accelerazione delle opere. “Individuare le opere da realizzare e prevedere percorsi accelerati è un obiettivo che ci siamo dati con il commissario Curcio – spiega Rontini -. Prendiamo ad esempio le casse di espansione: a frenare la loro realizzazione sono stati i finanziamenti a singhiozzo ma anche la questione degli espropri”. Infine la sollecitazione al governo: “siamo in attesa che venga sbloccata l’ordinanza sull’intesa firmata due mesi fa relativa ai contributi di immediato sostegno” (5mila euro per le famiglie e 20mila per le imprese per i danni dell’alluvione di ottobre 2024, ndr).
Per Francesca Lucchi (Pd) “il tema della sicurezza del territorio va declinato in tutti i suoi aspetti. La programmazione è un aspetto fondamentale su cui lavorare. Abbiamo importanti strutture per gestire le emergenze, su questo la nostra regione è sempre stata un modello. Oggi questo modello va aggiornato in un contesto di evoluzione, coinvolgendo la popolazione nella conoscenza del territorio. Senza dimenticare l’importanza del volontariato, che dobbiamo sostenere il più possibile, perché è un anello importante nella macchina dei soccorsi”.
Marco Mastacchi di Rete civica ha chiesto più concretezza nell’azione regionale. “I cittadini attendono risposte in tempi rapidi e vogliono sapere come si intenda intervenire per il ripristino dei territori danneggiati”. E ricordando la recente approvazione della sua risoluzione sul tema del dissesto ha detto: “È importante ora capire come la Regione vorrà intervenire sulle infrastrutture fluviali nel loro insieme e non solo rispetto alla singola erosione o al singolo problema”.
Tommaso Fiazza (Lega) ha chiesto chiarimenti in merito alle risorse stanziate dal 2018 al 2022, nella fase della pre-emergenza. “In particolare è necessario capire in quali interventi sono state spese tali risorse”. Fiazza chiede anche “attenzione al mondo del volontariato, soprattutto alle associazioni più piccole che operano in questo settore”.
“Abbiamo un’esigenza enorme di competenze tecniche che devono arrivare fino al comune più piccolo, ma abbiamo anche bisogno di avere contezza, periodicamente, di come vengono impiegate le risorse e in quali opere”, afferma Elena Ugolini di Rete civica.
Ludovica Carla Ferrari (Pd) ritiene importante “coinvolgere il mondo degli agricoltori sul tema del dissesto idrogeologico per una corretta programmazione, progettazione e manutenzione delle opere di difesa. Sarebbe un prezioso supporto anche per favorire l’economia nelle aree montane e in quelle interne di pianura”.
(Brigida Miranda)