Parità, diritti e partecipazione

FdI: “Rivedere la legge regionale sull’accesso all’edilizia popolare”

Presentato un progetto di legge dei consiglieri Sassone, Evangelisti e Pulitanò; previsti vincoli per i cittadini stranieri, così come quote riservate agli appartenenti alle forze dell’ordine, alle giovani coppie con figli, ai padri separati e alle persone che hanno perso la casa per eventi catastrofali, come ad esempio alluvioni e terremoti

La legge regionale sull’accesso all’edilizia popolare va rivista.

La richiesta arriva, con un progetto di legge, da Francesco Sassone, Marta Evangelisti e Ferdinando Pulitanò di Fratelli d’Italia.

In particolare, i tre consiglieri chiedono chiarezza, rispetto all’assegnazione degli alloggi pubblici, sulle proprietà all’estero dei cittadini di nazionalità non italiana attraverso la produzione di documenti certificati dall’autorità competente del paese d’origine. “Sistema – specificano – analogo a quello cui sono soggetti i richiedenti italiani”.

Nella proposta di legge viene, poi, fissato il vincolo, per l’accesso ai bandi, dei cinque anni di residenza o comunque cinque anni di attività lavorativa in Italia. Si chiede anche che sia escluso dalle procedure chi ha commesso reati di una certa gravità. Nelle assegnazioni si propongono, poi, particolari tutele per gli appartenenti alle forze dell’ordine. Così come quote riservate alle coppie giovani, spostate, con figli e ai padri separati (“spesso costretti – spiegano – a lasciare l’abitazione di residenza”). E anche per chi ha perso la propria abitazione principale (o che comunque risulta inutilizzabile) a seguito di eventi, come ad esempio alluvioni o terremoti, che abbiano richiesto lo stato di emergenza nazionale o regionale. La legge prevede, inoltre, disposizioni specifiche in caso di morosità, con la risoluzione contrattuale. Infine, si prevede l’istituzione di un fondo per assumere accertatori che certifichino la correttezza delle procedure amministrative.

(Cristian Casali)

Parità, diritti e partecipazione