Governo locale e legalità

REGIONE. DIFESA LEGALE, “SISTEMA INTEGRATO TRA AVVOCATURA INTERNA E INCARICHI ESTERNI: 300 NUOVE CAUSE L’ANNO, 95% VITTORIE, 2,7 MLN COSTI ANNUI, ENTRATE PER 670MILA EURO DA RISARCIMENTI”

2 mila i ricorsi pendenti. Informativa della Giunta in commissione Bilancio nell’ambito dell’esame di un progetto di legge del consigliere Bignami (Fi), che afferma: “Relazione tecnica esaustiva, sospendo pdl per approfondimenti”. Caliandro (Pd): “Modello integrato è scelta ottimale”

Difesa legale dell’Ente “garantita mediante un sistema integrato costituito da apparato interno (l’avvocatura, 7 funzionari compreso il capo servizio) e professionisti esterni”; “oltre 2 mila i ricorsi pendenti, con una media di 300 nuove cause all’anno, affidati al 50% all’avvocatura interna e al 50% a legali esterni”, con una “durata media delle cause di circa 8 anni, con percentuale di vittoria della Regione del 95%”. E infine, un “costo annuo della difesa legale pari a 2,7 milioni di euro, con entrate derivanti da rimborsi e risarcimenti di oltre 670 mila euro”. Questi, in sintesi, i numeri forniti dalla Giunta in merito al servizio di difesa legale della Regione nel corso dell’informativa tenuta in commissione Bilancio, affari generali e istituzionali, presieduta da Massimiliano Pompignoli. La richiesta di informativa era stata formulata dalla commissione in occasione dell’esame del progetto di legge “La difesa legale della Regione Emilia-Romagna”, presentato da Galeazzo Bignami (Fi), che ne è anche relatore.

Premesso che “la difesa in giudizio è obbligatoria”, è stato ricordato dalla dirigente della Giunta, “la Regione ha costituito un servizio di avvocatura interna, composto da 6 funzionari e da un responsabile, iscritti nell’elenco speciale dei patrocinanti, cui affianca, quando l’alta complessità giuridica dei ricorsi lo richiede, professionisti esterni altamente specializzati individuati mediante incarico fiduciario”. Per il ricorso a tali incarichi esterni, “le norme vigenti, in forza anche di alcuni recenti pronunciamenti statali ed europei, non prevedono alcun obbligo di gara pubblica”. In tali casi, quindi, “viene acquisito un preventivo sulla base del quale, in funzione del regime tariffario vigente, la liquidazione avviene rispetto alla tariffa minima prevista e solo in pochi casi rispetto alla tariffa media”. Inoltre, nella scelta dei professionisti esterni, “si cerca di rispettare una certa rotazione in base alla territorialità dei ricorsi, anche se fra le diverse decine di legali esterni dei quali la Regione si avvale, con cinque o sei di loro, data l’elevata professionalità, si è creata un’efficace continuità di rapporto”. Infine, “il servizio di avvocatura interna ha un costo di circa 540 mila euro annui, comprensivo degli incentivi erogati in caso di vittoria in giudizio, e per costo e professionalità viene considerato un modello di riferimento, anche se senza il ricorso al libero foro la difesa legale della Regione sarebbe impossibile, così come, sotto il profilo tecnico, sarebbe infattibile il convenzionamento con l’Avvocatura dello Stato”.

Galeazzo Bignami (Fi), nel ringraziare la dirigente “per l’esaustiva relazione tecnica”, ha chiesto “di sospendere l’esame del suo progetto di legge per effettuare i dovuti approfondimenti sui dati forniti”.

Stefano Caliandro (Pd) ha giudicato “utile l’informativa per addivenire a un confronto consapevole e di merito”, affermando che “la qualità della difesa legale ha un costo che la Regione, grazie al suo sistema integrato, paga in modo equo e trasparente”.

(lg)

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