Governo locale e legalità

Bilancio Emilia-Romagna: prosegue il confronto in Assemblea legislativa

Si tratta di una manovra da 14,3 miliardi di euro con nuove entrate (aumento di Irpef, Irap, bollo auto e ticket sanitari) e maggiori investimenti su settori come welfare, fondo per non autosufficienza, cura del territorio, fondo per l’affitto, trasporto pubblico locale. Il centrosinistra evidenzia l’importanza di difendere la sanità pubblica. Il centrodestra critica il ricorso alla leva fiscale e chiede più attenzione nella gestione delle risorse pubbliche

La maggioranza di centrosinistra parla di una manovra di bilancio nell’interesse dei cittadini, che tutela la sanità pubblica colpita dai tagli del governo senza pesare sui redditi bassi, mentre l’opposizione di centrodestra la critica: non ci sono salti di qualità rispetto al passato e il ricorso alla leva fiscale è solo un modo per coprire gli errori politici.

Continua in Assemblea legislativa la discussione sul Bilancio 2025-2027 della Regione, una manovra da 14,3 miliardi di euro con nuove entrate (aumento di Irpef, Irap, bollo auto e ticket sanitari) e maggiori investimenti su settori come welfare, fondo per non autosufficienza, cura del territorio, fondo per l’affitto, trasporto pubblico locale.

Decisamente critico su tutta la manovra regionale il capogruppo di Forza Italia Pietro Vignali che ha inaugurato la discussione generale su tutti gli oggetti del bilancio. Per Vignali “le politiche proposte dalla giunta sollevano non poche perplessità per la loro efficacia e c’è più di un sospetto che possano minare il futuro sviluppo economico della Regione. Oltre a ciò, la manovra che ci viene proposta è priva di una qualunque analisi costi-benefici per le azioni proposte, così come di qualunque azione di revisione delle politiche di spesa oltre a presentare un ventaglio di scelte molto opache”. Per il forzista la prima manovra di bilancio della giunta de Pascale “si occupa solo dell’ordinario senza palesare alcuna visione strategica o strutturale per il futuro; c’è solo la volontà di scaricare le responsabilità per l’aumento delle tasse su altri senza tentare di attuare alcuna revisione della spesa”. Netto infine il giudizio di Vignali sull’aumento del ticket. “Se l’aumento deciso anni fa dall’allora Presidente Errani -rimarca il capogruppo- fu definito come superticket, allora l’inasprimento deciso da de Pascale deve essere chiamato iperticket e purtroppo temo possa incidere negativamente sulla propensione alle cure delle famiglie della nostra Regione”.

Di tenore diametralmente opposto l’intervento di Luca Quintavalla (Pd). Per il dem la manovra regionale è figlia del quadro socio-economico e geopolitico attuale, “uno scenario di grande incertezza che sta diventando condizione strutturale e che rappresenta lo scenario peggiore per qualunque soggetto, pubblico o privato, che è chiamato a decidere”. Per il consigliere piacentino “a fronte di un perdurante calo della produzione industriale in atto da 23 mesi, taciuto dal governo nazionale, il Patto per il lavoro e per il clima diventa ancora più attuale per il suo approccio condiviso con tutti gli attori regionali e nel futuro tale strumento strategico dovrà ulteriormente arricchirsi con nuove realtà e nuovi scenari”. Nel sottolineare la grande capacità della Regione Emilia-Romagna di spendere il 100% delle risorse europee assegnate, Quintavalla si augura che la facoltà di pianificazione e spesa non venga avocata a sé dal governo nazionale, “soprattutto perché se la nostra Regione è un’eccellenza del settore manifatturiero, bisogna prendere coscienza che prima dei manufatti ci sono le persone che producono e ciò è possibile solo grazie alla continua collaborazione e interlocuzione con settore formativo, produttivo e con tutte le parti sociali”.

Priamo Bocchi (FdI), nel suo intervento, si è voluto concentrare particolarmente “sulle modalità di spesa delle risorse stanziate. Prendendo a esempio il settore culturale, apprezzabili gli interventi sul ballo liscio, sulla memoria del Novecento, gli interventi per il superamento delle barriere di genere, ma troppo spesso questi interventi su capitoli così generici finiscono per alimentare progetti che sembrano rivolgersi a una ristretta fascia di interlocutori”. Nel rammaricarsi per gli scarsi finanziamenti al festival Verdi, “che rappresenta un’assoluta eccellenza a livello nazionale e internazionale e che potrebbe essere un importante volano per flussi turistici, Bocchi chiede un controllo puntuale sui cospicui finanziamenti in capo agli uffici dei centri per l’impiego di Parma e Reggio Emilia: “Qualcuno, prima di avallare tali spese, si è preoccupato di capire quanto e come funzionano?” Eguale preoccupazione, infine, per gli stanziamenti garantiti a Parma capitale dei giovani. “A fronte di un investimento così importante ci si è preoccupati di capire come saranno impiegati oppure serviranno solo per veicolare il messaggio della cultura woke?”.

“Nelle prime uscite di presentazione del bilancio regionale, l’assessore Baruffi disse che l’aumento delle tasse era un atto coraggioso, mentre io credo che il vero coraggio consista nel chiedersi come vengono spesi realmente i soldi dei cittadini emiliano-romagnoli”. Così la capogruppo di Rete Civica Elena Ugolini che in più passaggi ha chiesto conto alla giunta del livello di efficienza ed efficacia dei servizi erogati. Proprio nell’ottica di un controllo più accurato sulle manovre regionali, Ugolini ha sollecitato la predisposizione di documenti economici più trasparenti e di immediata consultazione per facilitare l’opera di controllo. Chiaro poi l’auspicio sul futuro e sul fatto che “gli aumenti decisi con questa manovra non diventino strutturali. Abbiamo tre anni per spendere bene le risorse e senza controlli su efficienza ed efficacia delle manovre c’è la paura che fra tre anni sarà necessario un ulteriore aumento della tassazione”. Nel sollecitare l’ampliamento del Patto per il lavoro e per il clima anche all’ambito dello sviluppo, Ugolini chiede un migliore trattamento e una migliore illustrazione dei dati: “Si continua a dire che il fondo per la non autosufficienza della nostra Regione non ha eguali, ma il Veneto ha un fondo molto più cospicuo con livelli di assistenza superiori ai nostri. Analogamente, la Lombardia garantisce il doppio delle prestazioni sanitarie dell’Emilia-Romagna e non registra le nostre liste di attesa. Credo sia tempo che si esca dalla sindrome dei primi della classe e ci si chiedano i motivi che l’anno scorso hanno portato 93 medici dell’Ospedale Sant’Orsola di Bologna a chiedere il trasferimento in altre regioni”. Nel sollecitare maggiori attenzioni ai temi del terzo settore e della casa, Elena Ugolini, infine, si sofferma sulla rimozione delle attuali barriere nei confronti delle scuole paritarie. “Attualmente -conclude la capogruppo- sono 67 mila gli studenti che nella nostra Regione frequentano le scuole paritarie al di fuori della fascia 0-6 anni e l’attuale sistema non garantisce una reale parità di trattamento con gli altri studenti”.

Per Fausto Gianella (FdI) “il trasporto delle persone non autosufficienti nella zona del basso ferrarese è complesso. Si tratta di una zona lontana dai luoghi di cura e quasi tutto è lasciato nelle mani di associazioni di volontariato. Volevo che nel Def ci fosse un fondo ad hoc per questa specificità e mi piacerebbe che questi volontari avessero un minimo di remunerazione. Inoltre, l’Emilia-Romagna si sta trasformando in un hub energetico: abbiamo il rigassificatore a Ravenna e il litorale si sta trasformando nel più un grande parco eolico marino d’Europa. Il problema è che non è stata prevista alcuna compensazione per chi fa attività di pesca; di conseguenza non si sa cosa succederà quando questi hub energetici entreranno in funzione. Ci vuole un fondo di compensazione per la categoria dei pescatori, che sarà danneggiata”.

“Viviamo in una società sempre più complicata dove spesso conta più un like che una vita. Riemerge l’antica tesi che la giustizia è la volontà del più forte e il mondo appare diviso come raramente è accaduto. È di questi giorni la notizia che i salari italiani sono i più bassi dei Paesi del G20 e hanno drammaticamente perso valore reale. A tutto questo si dovrebbe reagire con una forte coesione nazionale mentre ci troviamo in un momento in cui c’è un governo nazionale che tira a campare senza una vera maggioranza in politica estera”, spiega Gian Carlo Muzzarelli (Pd). “La cecità nazionale di fronte alla situazione della sanità – incalza il dem – è preoccupante: si registra una diffusa difficoltà di accesso alle cure e la prevenzione viene trascurata. Per questo, in Emilia-Romagna vogliamo confermare l’impegno forte nei confronti della sanità pubblica aumentando risorse, tagliando le liste d’attesa, sostenendo chi lavora ogni giorno in corsia, perché la salute è un diritto non un privilegio. Nel bilancio che approveremo oggi, il nostro compito è quello di aumentare le sicurezze, ridurre i carichi burocratici e rafforzare un’energia collettiva che favorisca il confronto”.

Per Tommaso Fiazza (Lega) “in questa manovra manca una visione degli effetti su famiglie e piccole medie imprese. Si chiedono nuovi sacrifici a chi già contribuisce in modo rilevante al mantenimento dei servizi pubblici. Come Lega non possiamo approvare aumenti fiscali senza un quadro chiaro di come graveranno su persone e attività economiche. Non c’è una riflessione seria su come rendere più efficiente la macchina regionale e ridurre gli sprechi. Per rimediare in parte ai danni delle scelte fatte, attraverso i nostri emendamenti chiediamo di rivedere l’aliquota Irap e prevederne l’aumento solo per tre anni, per risolvere una soluzione eccezionale. Anche sul bollo auto è opportuno un aggiustamento: uno sconto del 10% a chi sceglie la domiciliazione bancaria per il pagamento per ridurre l’evasione fiscale. Chiediamo inoltre un fondo regionale per indennizzare le polizie locali dai rischi dell’attività. Serve infine certezza di come verranno impiegate le risorse derivanti dal maggiore gettito fiscale”.

Vincenzo Paldino (Civici con de Pascale) ha sottolineato: “Con il nostro bilancio abbiamo scelto di tutelare alcuni pilastri del nostro welfare. I tagli governativi agli enti locali ci impongono di applicare un maggior gettito per salvaguardare i servizi garantiti dalla nostra Regione. L’aumento della disponibilità fiscale con Irpef e bollo auto ci permette di sostenere il nostro welfare. Gli investimenti dimostrano l’attenzione della Regione per la non autosufficienza. La volontà di messa in sicurezza dei territori più a rischio è provata da stanziamenti previsti nel nostro bilancio. L’obiettivo è mantenere attrattivi i territori. A questo si aggiunge lo stanziamento per il fondo affitti. Sia il Defr che il bilancio hanno obiettivo chiaro di restituire una Regione migliore per i giovani che la abitano. Con una maggioranza compatta vinceremo queste sfide”.

(Lucia Paci, Luca Boccaletti, Giorgia Tisselli e Luca Molinari)

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