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LAVORO BOLOGNA. CRISI SAECO, TARUFFI-TORRI (SEL): ‘PIANO INDUSTRIALE PER RILANCIARE L’APPENNINO, ISTITUIRE TAVOLO UNICO REGIONALE’

Risoluzione all’Assemblea legislativa: “L’Alta e Media Valle del Reno sta registrando un lento processo di desertificazione industriale e artigianale, dalla chiusura del polo cartario di Lama di Reno e di Marzabotto che occupava più di 500 lavoratori, alla profonda preoccupazione per altre imprese del territorio come la Demm, la Dismeco e la Metal Castello, per non parlare delle decine di aziende artigiane che hanno chiuso e delle incertezze che ancora insistono sul futuro delle Terme di Porretta”

La Giunta promuova la creazione di “un unico tavolo regionale istituzionale che si occupi di un piano industriale per il rilancio dell’Appenino bolognese, operando anche per riconvertire alcuni stabilimenti produttivi, dando così corpo e sostanza al Patto per il lavoro e alla Conferenza per la montagna”. A chiederlo, attraverso una risoluzione presentata all’Assemblea legislativa, sono Igor Taruffi (primo firmatario) e Yuri Torri, consiglieri di Sel.

I dipendenti dello stabilimento Saeco Philips di Gaggio Montano, si legge nel documento, “hanno proclamato una serie di iniziative di lotta culminate in una manifestazione organizzata dai sindacati confederali Fiom CgiI e Fim CisI e dalle Rsu aziendali per chiedere alla multinazionale di ritirare i 243 licenziamenti annunciati, al corteo si sono uniti anche molti cittadini, le istituzioni della vallata, gli studenti e i commercianti”.

La Regione, rimarcano i consiglieri, “ha prontamente convocato un tavolo di salvaguardia occupazionale, in accordo con il Comune di Gaggio Montano e la Città metropolitana, e al quale sono state invitate tutte le parti interessate (l’azienda, Unindustria Bologna, i sindacati di categoria) per cercare una soluzione in grado di garantire la massima tutela per i lavoratori e le maggiori garanzie produttive in una realtà estremamente significativa per il nostro territorio”. Anche il ministro dello Sviluppo economico, proseguono, “ha annunciato che il Governo convocherà a breve l’azienda a un tavolo negoziale per cercare di trovare tutte le possibili soluzioni affinché gli esuberi possano rientrare”.

Una situazione che spinge gli esponenti di Sel a lanciare l’allarme: “L’Alta e Media Valle del Reno sta registrando un lento processo di desertificazione industriale e artigianale, dalla chiusura del polo cartario di Lama di Reno e di Marzabotto che occupava più di 500 lavoratori, alla profonda preoccupazione per altre imprese del territorio come la Demm, la Dismeco e la Metal Castello, per non parlare delle decine di aziende artigiane che hanno chiuso e delle incertezze che ancora insistono sul futuro delle Terme di Porretta”.

(Tutti gli atti consiliari – dalle interrogazioni alle risoluzioni, ai progetti di legge – sono disponibili on line sul sito dell’Assemblea legislativa al link: http://www.assemblea.emr.it/attivita-legislativa)

(cr)

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