Governo locale e legalità

REGIONE. BILANCIO 2016, IL DIBATTITO GENERALE IN AULA: “UNA MANOVRA CHE GUARDA AL FUTURO” – “STANCA REPLICA DEI PRECEDENTI”

Gli interventi dei consiglieri regionali nella discussione che ha preceduto il passaggio all’esame dell’articolato dei quattro provvedimenti che compongono la manovra economica di previsione per il prossimo anno della Regione

Quattro documenti per una manovra da 12 miliardi di euro, che ha impegnato l’Assemblea legislativa in un prolungato confronto fra i Gruppi consiliari. La manovra di bilancio della Regione per il 2016 e di programmazione per il triennio 2016-2018 è composta dal Documento di economia e finanza regionale (Defr), dal bilancio previsionale, dalla legge di stabilità regionale e dal collegato normativo. Quello che segue è il resoconto del dibattito generale in Aula che ha preceduto l’avvio dell’esame degli articolati.

Secondo Piergiovanni Alleva (AltraER), “la parte più debole del programma di bilancio riguarda il lavoro e le problematiche del welfare”. Il provvedimento sul reddito di solidarietà, ha sottolineato, “non tocca il punto fondamentale, dobbiamo concentrarci sui disoccupati nella fascia d’età 55-65, circa 10.000 persone in Emilia-Romagna, garantendo loro un reddito”. Alleva ha poi sollecitato l’Assemblea legislativa a “istituire un gruppo di studio sulla sicurezza sociale”. Infine, ha chiesto di “impostare un modello normativo comportamentale, rivolto alle multinazionali che si insedieranno nel nostro territorio, che assicuri adeguate tutele ai dipendenti, a difesa dell’occupazione”.

Su sanità e politiche sociali, Daniele Marchetti (Ln) ha sollecitato “l’assunzione di medici e infermieri”, criticando, sullo stesso tema, “la conversione di nosocomi in case della salute e ospedali di comunità”, dato che “a essere penalizzate saranno le aree più periferiche, come l’Appennino”. Intervenendo poi sull’edilizia popolare, ha rilevato “una timida apertura da parte della maggioranza”. Ha poi valutato negativamente gli stanziamenti di fondi rivolti alle politiche di integrazione indirizzate agli stranieri, oltre ai progetti dedicati a Rom e Sinti.

“I cittadini percepisco cose diverse rispetto a quanto riferito dalla Giunta, città insicure, problemi occupazionali, inquinamento atmosferico”, ha affermato Giulia Gibertoni (M5s). La consigliera ha poi rivendicato l’impegno del M5s “per assicurare alle persone senza un lavoro l’attivazione di un percorso formativo volto al reinserimento, garantendo contestualmente un reddito, come indicato nel nostro progetto di legge presentato a maggio”. Sul tema salute, ha riferito che “attraverso il riordino ospedaliero è in corso una privatizzazione strisciante, che tende a favorire la sanità privata, con il coinvolgimento delle cooperative”.

Igor Taruffi (Sel), nel valutare positivamente il bilancio, ha rimarcato i risultati ottenuti dal suo partito, “con l’approvazione, nell’aprile scorso, di un ordine del giorno per l’introduzione di strumenti a sostegno del reddito, un atto che non ha precedenti in questa regione, una legge che ridistribuisce le risorse”. Il consigliere ha poi affrontato il tema della montagna: “Con l’approvazione di un nostro emendamento, appoggiato dal Pd, è stata rifinanziata la legge sulla montagna, con un fondo che passa da zero a sei milioni di euro”. “Positivo, inoltre- ha aggiunto- l’incremento dei fondi destinati alla cultura, con l’obiettivo di creare nuova occupazione”. Infine, Taruffi ha rimarcato che da Sel verrà posta “particolare attenzione sui provvedimenti relativi alla riorganizzazione della rete ospedaliera, al consumo del suolo e ai rifiuti”.

Enrico Aimi (Fi) ha criticato la manovra parlando di “bilancio ingessato, stanca replica di quelli precedenti, che vede la Giunta giocare in difesa perché priva del necessario coraggio per sostenere le imprese, in particolare quelle più innovative”. Un bilancio in cui “c’è più attenzione al sociale che al capitale, anche se, senza il capitale prodotto dalle imprese, non ci sarebbero le risorse per il welfare tanto caro a questa maggioranza”. Infine, ha concluso, “sono apprezzabili i rapporti internazionali intrattenuti dal presidente Bonaccini, ma è mancato un intervento risoluto sul premier Renzi per la revoca delle sanzioni alla Russia, che stanno penalizzando il comparto produttivo della nostra regione”.

Raffaella Sensoli (M5s), ricordando come “la legge di stabilità del Governo Renzi tagli ben 4 miliardi alla sanità delle Regioni”, ha espresso preoccupazione “per la qualità dei servizi sanitari nella nostra regione, dove gli indicatori preannunciano un aumento del tasso di mortalità anche in funzione delle minori risorse introitate dalle strutture pubbliche dopo l’inserimento del cosiddetto super ticket, che sta spingendo sempre più utenti verso il privato”. In tema di liste d’attesa, ha criticato “l’orientamento della Giunta di sanzionare chi diserta esami e visite senza preavviso (che andrebbe adeguatamente responsabilizzato), anziché intervenire sulle Asl inadempienti”.

Silvia Piccinini (M5s) ha rimarcato “la mancanza dalla manovra di bilancio del piano delle bonifiche dei siti inquinati, l’ultimo risale al 1995, così come dell’anagrafe dei siti da bonificare, una materia di rilevante importanza sulla quale non può più essere accettato il rinvio di un intervento organico della Regione”. Altro ambito “nel quale la Regione latita è l’applicazione della legge sulla partecipazione, totalmente inefficace, in quanto manca qualsiasi profilo di obbligatorietà a carico dei Comuni”.

Giorgio Pruccoli (Pd) ha illustrato l’ordine del giorno, di cui è primo firmatario, presentato dal Gruppo Pd “per impegnare l’Assemblea legislativa a redigere, entro sei mesi, una legge regionale di revisione organica dell’istituto del vitalizio a beneficio degli ex consiglieri capace di contemperare criteri di riduzione della spesa pubblica con principi di equità e di solidarietà”. Sul progetto di legge, ha concluso, “è auspicabile un lavoro quanto più possibile condiviso e collegiale, rispettoso dei diritti acquisiti quanto dei potenziali profili di ricorso giurisdizionale”.

Paolo Calvano (Pd) ha voluto rimarcare come “questo bilancio, il primo vero bilancio della Giunta Bonaccini, guardi al futuro e non si accontenti dei passati allori. Diventa realistico l’obiettivo dei 300 Comuni entro fine legislatura”, grazie ai processi di fusione, “e il processo di riordino istituzionale sta procedendo con il pieno coinvolgimento dei territori”. “Si rinnova il welfare- ha proseguito- consapevoli dell’indice di anzianità molto elevato, ma senza dimenticarsi delle nuove generazioni, come dimostrano il bando per le giovani coppie e il reddito di solidarietà. Una nuova logica, infine, viene scelta coerentemente per la tutela del territorio e la programmazione del suo uso”.

Per Andrea Bertani (M5s) “non c’è alcun intento persecutorio o di denigrazione di chi ha fatto parte di questa Assemblea, ma un’elementare questione di giustizia”, a motivare l’insistenza del M5s nella “battaglia sui vitalizi. Sono possibili interventi mirati di immediata efficacia: va fatto tutto il possibile per eliminare il cumulo di vitalizi fra vari livelli elettivi e la riscossione del vitalizio va portata dagli attuali 60 anni ai 66 dell’età pensionabile”, ha affermato il consigliere.

Alan Fabbri (Ln) ha riconosciuto alla Giunta “che è stato fatto un buon lavoro sui costi della politica e sulla lotta contro le infiltrazioni mafiose, e che è stata positiva anche l’opera di promozione e valorizzazione di questa regione”. Ha tuttavia segnalato il fatto “che restano grandi distanze nell’approccio alla questione immigrazione e alla cosiddetta inclusione sociale”. Sulla ricostruzione post-terremoto, inoltre, ha invitato “a evitare toni trionfalistici, perché manca un’adeguata sensibilità nel Governo nazionale, solo il 30% delle case private è stato sistemato e il dato è ancora più negativo per le opere pubbliche”. Infine, Fabbri ha rivendicato che l’atteggiamento della Lega nord “è stato quello di presentare emendamenti costruttivi, per valorizzare i rispettivi territori”.

“L’export ha limitato gli effetti negativi della crisi”, ha detto Tommaso Foti (Fdi-An), “ma in questi mesi migliaia di risparmiatori sono rimasti con un pugno di mosche con il prestito sociale versato alle cooperative, in analogia ai risparmiatori truffati dalle banche con le obbligazioni secondarie. È giusto rivendicare la necessità di certe infrastrutture, come ha fatto Bonaccini, purché si riconosca che il ritardo è dovuto solo a problemi interni al partito di maggioranza”. Secondo il consigliere, “anche l’affermare che questo bilancio regionale non alza le tasse è insufficiente, a fronte di una complessiva pressione fiscale che resta intollerabile, ed è stata portata ai livelli attuali alla fine della scorsa legislatura”. Infine, nell’ambito della revisione delle società partecipate, il consigliere auspica che “si abbia il coraggio di intervenire su soggetti come Lepida ed Ervet, la cui effettiva attività risulta assai lontana dalle attuali necessità”.

“Apprezzamento a spot”, ma giudizio “complessivamente negativo”, è stato espresso da Galeazzo Bignami (Fi), che ha riconosciuto “alla maggioranza e alla Giunta una volontà di confronto concreta su alcuni temi, a differenza di quanto accaduto in passato”. Tra le principali criticità, Bignami ha segnalato “l’agricoltura, perché non è chiaro che ricadute produrranno i fondi stanziati con i bandi; il Passante nord, su cui c’è bisogno di una risposta certa da parte della Giunta; il principio del consumo zero di suolo, che rappresenta un blocco a un volano importante per l’economia e perché- ha precisato- la rigenerazione ha dei costi e la premialità non basta”. Critico anche sui rimborsi per il terremoto, “che non per tutti i beni hanno raggiunto il 100%, mentre altrove, ad esempio nel caso dell’Aquila, ciò è stato concesso”.

Per il relatore di maggioranza, Roberto Poli (Pd), che annunciato un ordine del giorno a sostegno della sostegno della manovra, “il bilancio testimonia la qualità di un’azione di governo e la pienezza degli obiettivi tracciati dalla Giunta, pertanto- ha detto- per votare contro questo provvedimento occorre avere argomentazioni più forti di quelle sentite in Aula. Le critiche non sono adeguate ai numeri che la Regione esprime”.

Stefano Bargi (Ln), relatore di minoranza, ha rinnovato le critiche e in particolare ha contestato la mancanza di convergenza su due proposte di emendamento avanzate dalla Ln e “scartate”, riguardanti lo stanziamenti di contributi per i disoccupati e il sostegno a misure in favore della sicurezza, “per dare una mano ai cittadini”.

(rg, lg, cr, is)

Governo locale e legalità