In questo come in altri casi di crisi aziendale (siano esse cooperative o no), “l’attenzione della Regione è molto alta al fine di trovare gli strumenti idonei, possibili giuridicamente, per salvaguardare in primo luogo i lavoratori e la continuità aziendale”. Inoltre, è “da respingere la richiesta di una commissione d’inchiesta su una associazione di rappresentanza di imprese quale è la Legacoop, che al pari di tutte le altre associazioni di rappresentanza fornisce servizi ad aziende che vi aderiscono liberamente”. E’ la risposta dell’assessore alle Attività produttive, Palma Costi, al consigliere Andrea Liverani (Ln), che in una interrogazione a risposta immediata in Aula aveva chiesto il varo di una commissione d’inchiesta per verificare “l’operato della Legacoop Romagna sulla gestione fallimentare della Società CTF di Faenza e delle relative società ad essa collegate, anche al fine di salvaguardare l’indotto occupazionale”.
“Le decisioni relative all’azienda- ha detto l’assessore- sono state assunte in piena autonomia dai soci, compreso quella relativa all’aumento del capitale sociale. L’Amministrazione regionale, Legacoop Romagna ha esercitato il suo ruolo di Associazione d’impresa attraverso l’attivazione di tutti i servizi di consulenza e finanziari di cui dispone. Le azioni attivate e le ingenti risorse messe in campo, anche se non hanno dato l’esito sperato per la salvezza dell’intero gruppo, hanno consentito di trovare soluzioni di continuità produttiva per una parte importante delle società collegate e partecipate, di sviluppo di rami di azienda e nel rioccupare la maggior parte di soci e dipendenti in altre aziende aderenti a Legacoop. Circa 130 addetti sono stati ricollocati- ha chiuso Costi- e per i 30 che non hanno trovato una collocazione sono attivi gli ammortizzatori sociali”.
Non soddisfatto della risposta Liverani: “Chiediamo- ha sottolineato il consigliere- che la Regione si faccia carico di questa situazione che vede lavoratori non arrivare alla fine del mese”.
(cc)