Governo locale e legalità

Fondazione vittime reati, in 20 anni aiutate 1.200 persone

Le commissioni Giovani e Diritti hanno fatto il bilancio della realtà regionale nata nel 2004 e attualmente presieduta da Carlo Lucarelli

Orfani, vittime di femminicidi o tentati femminicidi, e di gravi fatti di violenza. La Fondazione emiliano-romagnola per le vittime di reato compie 20 anni e fa il bilancio della propria attività al servizio dei cittadini. Nata nel 2004, grazie all’impegno della Regione Emilia-Romagna, delle Province e dei Comuni capoluogo emiliano-romagnoli, la Fondazione attualmente presieduta da Carlo Lucarelli e che ha avuto come primo presidente Sergio Zavoli, in questi primi due decenni di attività ha erogato 4,2 milioni di euro e aiutato 1.200 persone. Le istanze accolte sono state 589 relative per la maggior parte a donne e bambini: 327 hanno riguardato donne vittime di violenza e 77 minori vittime, 69 istanze relative a femminicidi (con 62 orfani), 17 relative a tentati femminicidi (oltre 900mila euro sono stati erogati solo per questi ultimi casi). Sostegni che, ad esempio, sono arrivati alla famiglia di Alessandra Matteuzzi, vittima di femminicidio, ma anche a Marco Ravaglia sopravvissuto a Igor il russo, e a Gabriele Bernabini che dovette affrontare la morte del padre Leonardo, a Rimini, ucciso da uno sconosciuto.

Il dato è emerso nel corso delle commissioni Giovani e Diritti, presiedute rispettivamente da Maria Costi e Elena Carletti, che hanno fatto il bilancio della Fondazione, Luca Vecchi, Capo di Gabinetto del Presidente della Giunta, Gian Guido Nobili, Dirigente Area Politiche della sicurezza urbana e integrata, Cultura della legalità e Polizia locale, Elena Zaccherini, Direttrice della Fondazione.

“Conosco la Fondazione da anni – spiega la presidente Costi, – e, nella mia esperienza da sindaco, mi stupivo a volte di quante gravi situazioni venissero prese in carico, sempre tenendo in conto il punto di vista della vittima e l’urgenza stessa della vittima di essere aiutata. Insieme alla presidente Carletti abbiamo voluto promuovere questa commissione congiunta affinché anche i consiglieri regionali possano promuovere sul territorio le attività della Fondazione, il modo migliore per celebrare i 20 anni di attività”.

“Abbiamo pensato che fosse importante oggi organizzare questa seduta congiunta – prosegue la presidente Carletti -, per rendere partecipe tutta l’Assemblea di questa esperienza attivata nella nostra Regione. Da ex sindaco ho potuto conoscere il valore della Fondazione, chiamata a dare risposte urgenti su casi complessi. Spero che questa legislatura possa vederci interagire coinvolgendo sempre più territorio e istituzioni”.

Il capo di Gabinetto Luca Vecchi porta il saluto del presidente Michele de Pascale. “L’esperienza della Fondazione è originale nel contesto italiano – spiega -. Se ripercorriamo questi 20 anni e guardiamo le tipologie delle istanze e l’ammontare economico del sostegno, possiamo comprendere l’efficacia di questo strumento e il suo radicamento. L’attività della Fondazione è autentico servizio pubblico ed ha un valore morale che va custodito adeguatamente”.

I contributi sono stati utilizzati per rispondere a bisogni urgenti come spese sanitarie, psicologiche e legali, sostegno abitativo, lavorativo e scolastico, supporto a figli, famiglie e orfani, ma a volte le risorse vengono usate anche per pagare i funerali.

Elena Zaccherini, direttrice della Fondazione, parla delle modalità con cui opera la Fondazione. “Quando il fatto si è compiuto, dopo che i colpevoli sono stati assicurati alla giustizia, la vittima si trova a dover continuare la propria vita, una vita distrutta, nella quale ci sono figli da crescere, funerali da affrontare, futuri da immaginare”, spiega. Le situazioni che la Fondazione affronta richiedono interventi tempestivi, di carattere economico, di supporto psicologico, legale, sanitario. “Le nostre procedure d’urgenza – prosegue Zaccherini – ci permettono di erogare i primi aiuti entro 10 giorni”.

Vincenzo Paldino (Civici con de Pascale) ringrazia le presidenti delle commissioni “per aver consentito di conoscere una realtà straordinaria. Il dato sulla violenza di genere e sui femminicidi ci dice che c’è ancora tanto da fare”. Paldino ha chiesto anche di conoscere il livello di integrazione della Fondazione con i servizi sociali dei Comuni. (Sul punto è stato chiarito che la Fondazione opera in raccordo con le amministrazioni comunali che hanno aperto sportelli di ascolto, con fondi ministeriali e regionali, e che l’obiettivo è quello di arrivare ad avere almeno uno sportello per provincia).

Fabrizio Castellari (Pd) parla di “progetto nobile e prezioso, nella consapevolezza che non è per niente facile accompagnare le vittime di violenza, colmando un vuoto rispetto a quello che accade dopo questi gravi episodi”. “Queste azioni di sostegno e accompagnamento delle vittime hanno un valore sociale, di civiltà e umanità fortissimo e il fatto che, nella maggioranza dei casi, si tratti di donne e minori rende questa attività ancor più preziosa e importante”, ha evidenziato.

Anna Fornili (Pd) ribadisce l’importanza del lavoro della Fondazione. “Spesso ci si ferma ai fatti di cronaca senza pensare che dietro questi fatti ci sono persone che devono continuare ad andare avanti – ha detto -. Occorre anche intensificare la relazione con i soggetti che si occupano del ‘prima’, e quindi con tutto il mondo della prevenzione”.

“Dobbiamo fare conoscere sul territorio il lavoro della Fondazione e favorire l’adesione di più soggetti ad essa, c’è un forte apprezzamento per il loro lavoro”, spiega Simona Lembi (Pd) che ricorda come “la Fondazione è nata per precise scelte politiche della Regione: non lasciare nessuno indietro e solo, stare dalla parte delle vittime”.

Per Simona Larghetti (Avs) è importante valorizzare il lavoro della Fondazione ricordando che “potendo agire ad personan riesce a intervenire nei casi specifici e collaborando con gli enti locali c’è un forte ruolo pubblico”.

Plauso per il lavoro della fondazione anche da Priamo Bocchi (FdI) che ricorda come “il compito di noi consiglieri regionali è quello di fare conoscere il lavoro della fondazione sui territori”.

 

(Brigida Miranda e Luca Molinari)

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