Ambiente e territorio

Rete civica: “Intervenire per mettere in sicurezza il territorio della val di Zena”

Mastacchi e Ugolini, in particolare, citano lo studio Stefano Orlandini dell’Università di Modena e Reggio Emilia, che “fornisce dati significativi per la progettazione di interventi strutturali nelle aree maggiormente esposte della val di Zena”

Con una risoluzione, rivolta alla giunta regionale, Marco Mastacchi ed Elena Ugolini di Rete civica sollecitano interventi per mettere in sicurezza idrogeologicamente la val di Zena, sfruttando lo studio, su quest’area dell’appennino bolognese, del docente dell’Università di Modena e Reggio Emilia Stefano Orlandini.

“La val di Zena – spiegano i due consiglieri – è stata colpita da tre eventi alluvionali di rilevante intensità in un arco temporale di poco più di un anno (maggio 2023, settembre e ottobre 2024), che hanno messo in luce in modo inequivocabile la fragilità idraulica e idrogeologica dell’intero bacino”. Proseguono: “Lo studio idrologico-idraulico di Orlandini, presentato recentemente nel comune bolognese di San Lazzaro di Savena, fornisce dati significativi per la progettazione di interventi strutturali nelle aree maggiormente esposte della val di Zena”. Mastacchi e Ugolini, sollecitano, quindi, l’intervento del governo regionale: “La Regione Emilia-Romagna dispone da tempo di un articolato sistema di pianificazione rivolto alla prevenzione e gestione del rischio idraulico e idrogeologico, all’interno del quale la val di Zena è già stata individuata come area critica: i recenti eventi alluvionali non hanno fatto altro che confermare, con drammatica evidenza, l’urgenza di passare dalla fase programmatoria, prevedendo interventi strutturali e sistemici per garantire la sicurezza idraulica e la resilienza del territorio”.

(Cristian Casali)

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