Governo locale e legalità

REGGIO EMILIA. FOTI (FDI-AN): “DA SINISTRA ALLARME DEMOCRATICO PER MANIFESTAZIONE CENTRO-DESTRA E NON PER QUELLA DEGLI ANTAGONISTI, REGIONE DICA SÌ A CONCESSIONE PIAZZA”

Secondo il consigliere, che ha presentato una interrogazione alla Giunta, è invece “allarmante” la mobilitazione della “galassia dell’ultrasinistra” con le sue “liste di proscrizione” degli avversari politici, unitamente alla “levata di scudi da parte di esponenti della sinistra, dai centri sociali al segretario provinciale del Pd, dall’Anpi al sindaco di Reggio Emilia”

La manifestazione politica indetta il prossimo 16 gennaio a Reggio Emilia, in piazza Martiri del 7 luglio 1960, da “forze politiche e rappresentanti nelle istituzioni del centro-destra (da Fratelli d’Italia a Forza Italia) e da civiche associazioni, quali il Centro studi Italia e il Nucleo Mag” è al centro di una interrogazione del consigliere Tommaso Foti (Fdi-An), che denuncia come questo evento abbia “provocato una levata di scudi da parte di esponenti della sinistra, che vanno dai centri sociali al segretario provinciale del Pd, dall’Anpi al sindaco di Reggio Emilia, preoccupati dal presunto ‘allarme democratico’ suscitato dalla manifestazione, inopinatamente quanto provocatoriamente tacciata come ‘fascista’”.

Al contrario, “allarmante”, scrive Foti, dovrebbe essere considerato il comunicato stampa pubblicato nelle cronache locali “con cui il centro sociale Aq16 ha invitato altre sigle della galassia dell’ultra sinistra a incontrarsi per l’organizzazione ‘di una risposta collettiva’ e a prevedere una ‘movimentazione e mappatura delle realtà di destra in città e provincia’, che- sottolinea il consigliere- hanno il sapore delle spedizioni punitive e delle famigerate liste di proscrizione degli avversari politici alle quali risultavano particolarmente affezionati i ‘compagni’ negli anni ’70”. Nella stessa giornata e nei medesimi orari, prosegue Foti, è stata quindi indetta una contromanifestazione organizzata dai centri sociali, Rifondazione comunista e Sel, che, “al contrario, non desta allarme alcuno, né al sindaco né al segretario provinciale del suo partito”, nonostante la cronaca recente ci testimoni “quanto siano ‘democratici’ e ‘civili’ i cosiddetti antagonisti nelle loro manifestazioni”.

Foti critica anche il sindaco reggiano quando “asserisce che la manifestazione della destra è stata provocatoriamente fissata in un luogo simbolo dell’antifascismo, dando una lettura dei fatti del 7 luglio 1960 fuorviante. In questa data, infatti,- spiega l’esponente Fdi-An- non ha a che fare con il Ventennio, ma appartiene alla storia repubblicana, in una fase in cui il Pci non era più associato al governo del Paese e non disdegnava lo scontro di piazza. Appare, quindi, sconcertante- rileva- che oggi il sindaco rievochi quei fatti qualificando gli agenti di PS e i Carabinieri, che rappresentavano lo Stato, come famigerati fascisti”.

Foti invita quindi la Giunta regionale a esprimere un giudizio sulla vicenda e vuole sapere se non ritenga doveroso esprimersi in modo favorevole alla concessione della piazza per non impedire alla “controparte politica di poter manifestare pubblicamente le proprie idee”.

Il consigliere chiede infine alla Giunta se “non ritenga che sia giunto il momento di negare spazi pubblici gratuiti e finanziamenti pubblici ad associazioni della sinistra che si preoccupano unicamente di schedare gli avversari politici, certamente non per spirito democratico”.

(Tutti gli atti consiliari – dalle interrogazioni alle risoluzioni, ai progetti di legge – sono disponibili on line sul sito dell’Assemblea legislativa al link: http://www.assemblea.emr.it/attivita-legislativa)

(ac)

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