Governo locale e legalità

SICUREZZA. AIMI E BIGNAMI (FI): ‘INSERIRE DILAGANTE FENOMENO BULLISMO ISLAMICO TRA LE NUOVE FORME DI BULLISMO SU CUI INDAGARE’

Dopo quanto accaduto a Vignola (Mo), in una interrogazione i consiglieri chiedono alla Giunta “se siano già a disposizione dati relativi all’estensione del fenomeno sul territorio regionale e invitano la Regione a interrompere eventuali politiche sociali di accoglienza a favore di questi soggetti”

“Ha suscitato scalpore nella comunità modenese e nell’opinione pubblica l’episodio accaduto a Vignola, dove un gruppo di cinque adolescenti è stato circondato da sei magrebini che hanno inscenato, pistola alla mano, una esecuzione in stile Isis. Stando alle prime ricostruzioni, i sei uomini avrebbero chiesto ai sedicenni ‘Credete in Dio o in Allah?’, per poi farli mettere in fila e sparare alcuni colpi in aria prima di dire loro che si trattava di uno scherzo”.

E’ quanto riportano Galeazzo Bignami e Enrico Aimi (Fi) in un’interrogazione rivolta alla Giunta regionale, dove denunciano che “la vicenda, sebbene ancora al vaglio della magistratura e dunque non esattamente classificabile come ‘bullismo’”, si aggiunge “all’allarme lanciato qualche settimana fa dalla stampa locale relativa al dilagare del fenomeno denominato ‘bullismo islamico’, in particolare nella provincia di Reggio Emilia”, dove, nelle ultime settimane, “si sarebbero registrate ben 15 segnalazioni riguardanti minorenni o adolescenti inneggianti allo Stato islamico”.

“Da alcune fonti dell’antiterrorismo- aggiungono i consiglieri-, come riportato da alcuni organi di stampa, si apprenderebbe dell’esistenza di un manuale chiamato ‘gang islamiche’ che fornisce dettagli su come adescare ragazzini musulmani nati e cresciuti in occidente e arruolarli in vere e proprie bande. Questo fenomeno, che non risulta sia mai stato indagato,- riferiscono- presenterebbe anche una fetta di ‘sommerso’, visto che, dopo la notizia apparsa sui quotidiani, una maestra del reggiano si sarebbe messa in contatto con il quotidiano locale per raccontare che un ragazzo musulmano, all’interno della classe, avrebbe giustificato l’attacco a Charlie Hebdo del gennaio 2015”.

I firmatari affermano di “non voler strumentalizzare” queste come altre vicende analoghe, ma ribadiscono che il “fenomeno del bullismo, in qualunque forma si manifesti, va approfondito e indagato”.

“Tra l’altro,- segnalano- la continua accoglienza che ci si ostina a garantire a migranti di religione islamica, anche a seguito dei fatti di Colonia, e i numerosi bandi di gara che tuttora si aprono per gestire questa accoglienza a fronte di cospicui compensi, potrebbero contribuire ad alimentare una maggiore tensione sociale nella nostra regione dove ci si trova a fare i conti anche con il fallimento delle politiche di integrazione rivolte ai ragazzi di seconda generazione con genitori stranieri”.

Bignami e Aimi chiedono quindi alla Giunta se intende indagare sul fenomeno specifico del “bullismo islamico”, inserendolo tra le tematiche di approfondimento nell’ambito di progetti dedicati alle nuove forme di bullismo, se siano già a disposizione dati relativi all’estensione del fenomeno sul territorio regionale e se ci sia l’intenzione di stanziare risorse specifiche per il contrasto a questa nuova forma di bullismo.

Per i consiglieri, infine, la Regione dovrebbe intervenire tempestivamente, affinché eventuali politiche sociali di accoglienza a favore di questi soggetti siano immediatamente interrotte.

(Tutti gli atti consiliari – dalle interrogazioni alle risoluzioni, ai progetti di legge – sono disponibili on line sul sito dell’Assemblea legislativa al link: http://www.assemblea.emr.it/attivita-legislativa)

(ac)

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