Rivalutare l’impatto delle aree destinate all’urbanizzazione del Piano urbanistico attuativo (Pua) “Sapaba” sulla propagazione delle piene del fiume Reno, tenendo conto dell’aggiornamento idrologico, idraulico, morfologico e ambientale dei corsi d’acqua facenti parte del bacino del Reno da parte dell’Autorità di bacino distrettuale del fiume Po. La richiesta arriva da Simona Larghetti (Alleanza Verdi Sinistra) ricordando che “il Comune di Casalecchio di Reno (Bologna), nel 2009 ha approvato il Piano particolareggiato denominato Sapaba e che nel 2019, su proposta del soggetto attuatore, ha approvato una variante migliorativa del progetto”.
“Le porzioni destinate all’urbanizzazione -ha chiarito Larghetti- risultano al di fuori dell’area interessata da elevata probabilità di esondazione (P3), ma interne all’area con alluvioni poco frequenti (P2) di cui al Piano di gestione del rischio di alluvioni (Pgra) vigente. Per agevolare la funzione di laminazione dell’area P3, inoltre, è stata prescritta la rimozione di un arginello di difesa realizzato dall’esercente del frantoio Sapaba nei primi anni 2000. La quota del piano su cui verranno realizzati i fabbricati e le relative opere di urbanizzazione è stata regolarizzata e rialzata”.
“Il Pgra 2016 -ha aggiunto la consigliera- è stato sostituito nel 2021, adottato dalla Conferenza istituzionale permanente dell’autorità di bacino distrettuale del fiume Po. Tuttavia, rispetto alla perimetrazione dell’area oggetto dell’intervento, non sono intervenute modifiche. I recenti eventi alluvionali che hanno colpito vaste zone della nostra regione hanno talvolta interessato aree che si erano ritenute immuni dalle esondazioni dei fiumi”.
Da qui l’atto ispettivo per chiedere di rivalutare l’impatto delle aree destinate all’urbanizzazione sulla propagazione delle piene del fiume Reno.
(Lucia Paci)
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