Parità, diritti e partecipazione

PARITÀ. PRESENTATA IN COMMISSIONE IPOTESI DI LAVORO CON SWEDEN EMILIA-ROMAGNA NETWORK PER PROGETTO UE SU STEREOTIPI DI GENERE E LAVORO

In commissione per la Parità e i Diritti delle persone, nell’audizione della rete Sern che si occupa di progetti transnazionali, Roberta Mori rilancia impegno su progetti europei: “Importante pista di lavoro”

Un progetto europeo in tema di parità per superare gli stereotipi di genere nell’istruzione, formazione e luoghi di lavoro, con protagonisti realtà locali emiliano-romagnole e svedesi in collaborazione con l’Assemblea legislativa, nell’ambito di attuazione della Legge regionale quadro sulla parità (L.r. 6/2014), con l’obiettivo di mitigare il fenomeno che gli esperti chiamano “segregazione di genere“, ossia l’assoluta prevalenza di donne nei settori occupazionali del welfare (ad esempio nell’assistenza di disabili e anziani) e nell’educazione pre-scolare, individuando soluzioni innovative sia per l’impiego sia per l’orientamento professionale.

È l’ipotesi di cui si è parlato oggi in commissione per la Parità e i diritti delle persone, presieduta da Roberta Mori, nel corso di una audizione informativa sull’attività di Sweden Emilia-Romagna Network (Sern), la rete di collaborazione bilaterale nata nel 2005, per favorire lo scambio di buoni prassi e conoscenze e per realizzare progetti europei. La rete – ha spiegato il coordinatore di Sern, Nicola Catellani – conta oggi 55 membri, per metà, circa, emiliano-romagnoli (tra enti pubblici e qualche ente privato del terzo) e per l’altra metà svedesi. Dal 2005 a tutto il 2015, Sern ha realizzato 103 attività e progetti cofinanziati dall’Unione europea per un totale di 5,46 milioni di euro. Un nuovo bando dell’Unione europea, con scadenza a maggio, che invita a presentare progetti transnazionali per promuovere le buone pratiche su ruoli di genere e superare gli stereotipi di genere nell’istruzione, formazione e luoghi di lavoro – ha riferito Catellani- rientra tra le prossime ipotesi di lavoro del network italo-svedese.

“In tema di partecipazione europea- ha ricordato la presidente Mori – l’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna con l’annuale Sessione europea ha da tempo consolidato buone prassi per contribuire con proposte e indirizzi alla formazione del diritto dell’Unione. Quello che ci preme è rendere questa partecipazione sempre più operativa e strutturata sfruttando anche occasioni di progettualità europea che potrebbero vederci protagonisti. La nostra ambizione è di poter arrivare ad un coordinamento anche con altre realtà che operano in ambito internazionale, come ad esempio il network Women (Women of Mediterranean East and South European) per rendere sempre più forte l’azione regionale in tema di parità e diritti delle donne. Offrire il contributo della commissione Parità, per quanto di nostra competenza, a un progetto europeo sugli stereotipi di genere in campo occupazionale, coinvolgendo realtà locali emiliano-romagnole e svedesi, è una pista di lavoro che ci interessa approfondire. Sarebbe una delle prime azioni concrete con un ritorno diretto, anche in termini economici, sui territori”.

Una “progettualità positiva” quella ipotizzata dal Sern anche a giudizio di Silvia Prodi (Pd): “Questo tipo di progetto- ha detto- potrebbe fornire un supporto positivo anche alle scuole superiore dove le nuove norme prevedono iniziative di alternanza scuola-lavoro”.

(is)

Parità, diritti e partecipazione