“Quanti i giovani attualmente inquadrati in ambito lavorativo attraverso ‘Garanzia giovani’ e per quanti di questi si riscontrano ritardi nel pagamento?”. Qual è “la situazione relativa alle esperienze già concluse?”. E ancora, quali “le cause specifiche di tali ritardi” e “l’ipotesi di un anticipo da parte delle imprese è percorribile senza mettere in difficoltà le stesse e dunque senza depotenziare l’attrattività dello strumento?”. A chiederlo, in una interrogazione alla Giunta, è Nadia Rossi (Pd).
La Regione Emilia-Romagna, si legge nell’atto, “ha avviato il programma nel maggio 2014, perseguendo il duplice obiettivo di aumentare le competenze dei giovani per contrastare la disoccupazione e innalzare la competitività del territorio, premiando le imprese che investono sui giovani e sulla loro formazione”.
“’Garanzia giovani’- rimarca la consigliera- ha già impegnato tutti i 74 milioni di euro previsti per la nostra regione e contato 60.000 iscritti”. Molti di questi giovani, prosegue l’esponente Pd, “che dovrebbero essere retribuiti con 450 euro mensili, di cui 150 euro a carico aziendale e 300 euro dal pubblico, evidenziano ritardi e mancati pagamenti che parrebbero legati a iter di accertamento eccessivamente complessi e al mancato coordinamento fra Inps, Regione e ministero nella gestione delle pratiche”.
“Attualmente- conclude Rossi- si sta verificando la possibilità di modificare le convenzioni in modo che gli indennizzi siano completamente anticipati dalle aziende, a cui poi l’Inps restituirebbe la parte di propria competenza”.
(Tutti gli atti consiliari – dalle interrogazioni alle risoluzioni, ai progetti di legge – sono disponibili on line sul sito dell’Assemblea legislativa al link: http://www.assemblea.emr.it/attivita-legislativa)
(cr)