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Fauna selvatica: parere favorevole ai criteri per richiedere contributi da parte delle aziende

I contributi sono destinati a prevenire i danni causati dalla fauna selvatica e per fare richiesta di indennizzo in caso di danni accertati; destinatarie di queste risorse saranno le micro, piccole e medie imprese emiliano-romagnole che si occupano di agricoltura, allevamento e itticoltura

Parere favorevole, da parte della Commissione Politiche economiche, presieduta da Luca Giovanni Quintavalla, ai criteri 2025-2029 per ottenere contributi per prevenire i danni da fauna selvatica e per fare richiesta di indennizzo in caso di danni accertati: destinatarie di queste risorse saranno le micro, piccole e medie imprese emiliano-romagnole che si occupano di agricoltura, allevamento e itticoltura.

I referenti dell’assessorato all’Agricoltura, intervenuti in commissione, hanno riferito di importanti novità introdotte sui nuovi criteri, come il riconoscimento che può arrivare fino al 100% dei costi sostenuti. Viene ampliata anche la gamma dei costi indiretti sostenuti dagli allevatori danneggiati ai fini degli indennizzi, come i costi legati alla ricerca dei capi scomparsi e i costi per spese veterinarie il cui riconoscimento può arrivare fino all’80%.

Gli indennizzi per i danni subiti saranno erogati nel caso in cui siano stati installati sistemi di prevenzione proporzionati al rischio, come le recinzioni, e siano state adottate misure di protezione, come ad esempio i ricoveri notturni in caso di rischio di predazione da lupo. Su tale punto, tra le novità introdotte, vengono ampliate le casistiche in cui viene fatta eccezione, cioè i casi in cui i sistemi di difesa non risultino attuabili, come ad esempio per i grandi appezzamenti di seminativi o dei castagneti e nei casi di primo attacco ai siti di itticoltura. Sono previsti anche indennizzi per i danni causati agli allevamenti da cani inselvatichiti. Gli accertamenti saranno effettuati da un medico veterinario dell’Ausl, nel caso di danni agli allevamenti, e da un tecnico regionale nel caso di danni a produzioni vegetali o allevamenti ittici.

Previsti anche contributi per prevenire i danni da fauna selvatica e per consentire all’impresa di dotarsi di cani da guardiania o di acquistare e installare sistemi di difesa, come le recinzioni metalliche fisse o elettrificate, i dissuasori faunistici e le protezioni meccaniche.

Francesco Sassone (FdI) chiede di tutelare maggiormente le imprese coinvolte semplificando gli aspetti burocratici. Richieste nel merito arrivano anche da Elena Ugolini (Rete civica) ugolNicola Marcello (FdI) che rilancia le lamentele emerse, in primo luogo da chi vive in Appennino, sulla complessità delle modalità di chiedere gli indennizzi. Fausto Gianella (FdI) chiede spiegazioni sulla venericoltura per la quale chiede un tavolo regionale specifico e ricordato la necessità di tutelare anche i laghi da pesca sportiva.

(Brigida Miranda e Luca Molinari)

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