“Lavorare per riportare la formula 1 a Imola”.
La richiesta arriva, con una risoluzione rivolta alla giunta regionale, da Fabrizio Castellari (primo firmatario) e Paolo Calvano del Partito democratico e da Vincenzo Paldino dei Civici con de Pascale.
I tre consiglieri, in particolare, sollecitano il governo nazionale “a convocare un tavolo istituzionale, già richiesto a fine maggio, per coordinamento tutte le iniziative necessarie per il ritorno del gran premio in Emilia-Romagna, coinvolgendo tutti gli attori interessati a partire dal Comune di Imola quale proprietario pubblico dell’impianto”.
“Il gran premio di Imola – spiegano i tre consiglieri – rappresenta un evento di rilievo internazionale, capace di generare significativi effetti economici, occupazionali, turistici e culturali per il territorio regionale e nazionale (le presenze registrate per il gran premio del 2025 sono state 242mila)”. Sottolineano: “L’indotto diretto e indiretto generato dal gran premio è stimato intorno a 300 milioni di euro”. Proseguono i tre politici: “L’autodromo internazionale di Imola rappresenta un’eccellenza nel panorama motoristico, simbolo identitario della motor valley, l’Emilia-Romagna è l’unica regione in Europa in cui hanno sede ben due team di formula 1”. Castellari e colleghi rilevano che “le istituzioni locali e regionali hanno già stanziato e inserito a bilancio le risorse necessarie per supportare lo svolgimento del gran premio anche nei prossimi anni”. Specificano: “La Regione Emilia-Romagna ha da sempre condiviso con tutti i soggetti istituzionali capacità organizzativa, investimenti infrastrutturali e una visione strategica, come dimostrano anche i rilevanti lavori di adeguamento e potenziamento dell’autodromo di Imola, con particolare riguardo alla sicurezza, alla capienza e alla fruibilità del sito”.
Gli esponenti del Pd concludono sulla cancellazione della gara a Imola per il 2026: “Serve costruire fin d’ora una proposta strutturale a valere già dal 2027, occorre poi essere pronti in ogni momento anche per il subentro anticipato in caso di modifiche al calendario del 2026”.
(Cristian Casali)


