“Non lasciare il peso economico di questo ausilio essenziale per la mobilità quotidiana sulle spalle delle persone che ne hanno bisogno, evitando che le condizioni economiche individuali possano rappresentare un ostacolo al godimento pieno dei diritti costituzionali”.
È l’auspicio che Simona Larghetti (AVS) consegna alla giunta regionale sul tema delle assistenze protesiche erogabili nell’ambito del Servizio sanitario nazionale.
“A partire dal 30 dicembre scorso -specifica la capogruppo- è entrato in vigore un nuovo nomenclatore tariffario che ha revocato l’efficacia del vecchio decreto del Ministro della Salute ed esclude i codici che consentivano di coprire economicamente le riparazioni e le sostituzioni degli ausili ISO 12.23, cioè delle carrozzine motorizzate, dispositivi con propulsione a motore, generalmente elettrico, che consentono la mobilità su ruote in posizione seduta a persone con limitazioni motorie”.
A causa di questa norma Larghetti informa come “ai disabili non sarebbero più garantiti i costi per riparazioni e sostituzioni delle carrozzine elettriche (batterie, ruote, cuscini antidecubito, motori e joystick), in quanto le AUSL non coprono più queste spese, lasciando molte persone disabili senza supporto”.
A fronte di una mancanza di informazioni rese dalle Aziende sanitarie agli assistiti, la consigliera ricorda poi come “le persone che dipendono da questi ausili rischiano di restare senza mobilità autonoma, con un impatto diretto sul loro lavoro, sulle relazioni sociali, la salute e la dignità. In questo modo si crea una disparità sociale e territoriale, poichè alcune Regioni potrebbero intervenire con fondi propri, mentre altre no”.
In aggiunta alla richiesta di intervento da parte della Regione, Simona Larghetti chiede infine “quale sia stata la posizione della Regione sull’argomento espressa in sede di Conferenza Stato Regioni”.
(Luca Boccaletti)



