COMUNICATO
Ambiente e territorio

Edilizia. Adeguamento alle norme nazionali del decreto ‘Salva Casa’ per la disciplina edilizia regionale

Con l’illustrazione generale del progetto di legge e la nomina dei due relatori parte ufficialmente il percorso di adeguamento delle leggi regionali in materia edilizia alle innovazioni apportate al Testo Unico sull’Edilizia dello scorso luglio del cosiddetto decreto ‘Salva Casa’

“Un doveroso adeguamento della normativa regionale rispetto alle innovazioni introdotte prima dal Decreto legge 29 maggio 2024 n. 69,  convertito con modificazioni dalla Legge 24 luglio 2024 n. 105 “Disposizioni urgenti in materia di semplificazione edilizia e urbanistica”, meglio conosciuto come ‘Decreto salva casa’ insieme ad un’attenta opera di coordinamento per evitare alcun caos normativo e pericolose forme di speculazione”.

Così l’assessora all’Ambiente, Programmazione territoriale, Mobilità e Trasporti, Infrastrutture Irene Priolo nell’illustrare oggi in Commissione Ambiente, Territorio e Mobilità presieduta da Paolo Burani l’avvio del percorso di revisione della normativa edilizia regionale (la L.R. n. 15 del 30 luglio 2013 e la L.R n. 23 del 21 ottobre 2004) in svariati punti. In primis, vi sono due nuove ipotesi di attività di edilizia libera da recepire, consistenti nell’installazione nei porticati delle vetrate panoramiche amovibili e la messa in opera di elementi per la protezione dal sole e agenti atmosferici (pergotende o tende bioclimatiche), a cui si aggiungono nuove disposizioni sulla disciplina dello stato legittimo degli immobili. Ulteriori punti soggetti ad adeguamento sono poi il mutamento d’uso anche senza opere o con opere in edilizia libera di singole unità immobiliari all’interno della stessa categoria funzionale (orizzontali) e tra categorie funzionali diverse (verticali).

Modificazioni alla normativa anche per i requisiti igienico-sanitari ai fini dell’agibilità a seguito del recupero di edifici residenziali (20 mq comprensivi di servizi per una persona e 28 mq per due persone) che si accompagna all’abbassamento dell’altezza minima  dei locali abitabili (da 2,70 metri a 2,40). Ulteriori adeguamenti, inoltre per l’istituto delle tolleranze costruttive e per la regolarizzazione degli abusi edilizi. Viene riformato l’istituto dell’accertamento di conformità per conformarsi alle ipotesi di sanatoria e regolarizzazione delle varianti in corso d’opera ante legge 10/1977 previste dal DL 69/2024

Nel progetto di legge di iniziativa della giunta si registrano poi due specifiche disposizioni sul procedimento della Segnalazione certificata di inizio attività (SCIA) e del Permesso di costruire (PDC) con specifico riferimento al rilascio dello stesso per silenzio assenso oltre ad una specifica regolamentazione per il così detto ‘cartello di cantiere’.

Da segnalare, infine, l’aggiornamento della disciplina in materia di regolarizzazione dell’attività edilizia delle PA e la normativa sul termine massimo entro cui deve essere avviata l’esecuzione della demolizione, che con atto motivato del Comune, potrà essere portato a un massimo di duecentoquaranta giorni nei casi di serie e comprovate esigenze di salute dei soggetti residenti nell’immobile all’epoca di adozione dell’ordinanza o di assoluto bisogno o di gravi situazioni di disagio socioeconomico.

Numerose le domande e osservazioni emerse fin dall’illustrazione del documento a testimonianza del grande interesse sul tema. L’analisi tecnica e particolareggiata del progetto di legge è prevista nelle sedute del 2 e del 9 luglio per poter arrivare al voto finale dell’Aula alla fine di luglio.

Nicola Marcello (FdI) ha chiesto un approfondimento sul cambio d’uso “non pare essere a costo zero” e se tale procedura possa essere applicata anche alle strutture alberghiere.

Elena Ugolini (Rete Civica) ha invece focalizzato la sua attenzione alle norme che disciplinano il recupero degli edifici in aree agricole, mentre Lodovico Albasi (Pd) ha chiesto specifici approfondimenti sulle nuove norme che regolano le vetrate panoramiche e le tende, anche con strutture permanenti.

Simona Larghetti (AVS) ha rivolto invece la sua attenzione sul tema della normativa igienico-sanitaria. “Questa norma -ha specificato la capogruppo- può complicare non poco la vita delle persone perchè sostanzialmente si stabilisce che le persone possano vivere in 20 metri quadri con soffitti di 2 metri e quaranta e ciò avrà evidenti ritorni sociali e concrete possibilità di speculazione”.

Anna Fornili (Pd), nel ritenere necessario il recepimento della normativa nazionale, ha condiviso l’analisi politica “luci ed ombre” del decreto ‘Salva Casa’ e chiedendo approfondimenti su tolleranze costruttive, cambio d’uso, VEPA e sanzioni, ha auspicato un lavorto puntuale sulla modulistica perchè “più sarà semplice e meglio sarà compresa e applicata la norma”.

Per Vincenzo Paldino (Civici con de Pascale) sarà poi “fondamentale uniformare la pianficazione urbanistica dei comuni limitrofi per evitare ogni tipo di difformità su territori allargati”, mentre Eleonora Proni (Pd) chiede una puntuale gerarchia legislativa per capire il ruolo dei vari PUG comunali nell’applicazione della nuova normativa. Paolo Burani (AVS), infine chiede specifici approfondimenti sulla sanatoria paesaggistica “per capire se sia in conflitto con la normativa sui beni culturali”.

(Luca Boccaletti)

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