Governo locale e legalità

TERREMOTO FERRARA. SENSOLI (M5S): “FAMIGLIA SGOMBERATA DA PREFABBRICATO ABITATIVO A CASUMARO, SI DIANO RISPOSTE URGENTI”. ASSESSORE COSTI: “RIFIUTATE RIPETUTE OFFERTE DI AIUTO”

Interrogazione alla Giunta della consigliera nella quale si afferma che il motivo della decadenza del diritto a rimanere nel modulo sarebbe da far risalire al fatto che il capofamiglia, “a seguito di una conciliazione giudiziale ereditaria”, avrebbe perduto “il titolo di comproprietario dell’abitazione” dove risiedeva. La risposta dell’assessore: “Il Comune ha messo in atto tutte le misure assistenziali possibili”

Raffaella Sensoli (M5s), con una interrogazione a risposta immediata, ha portato in Aula il caso di una famiglia, formata da padre e figlia, a cui un’ordinanza del sindaco di Cento, nel ferrarese, avrebbe imposto di sgomberare il prefabbricato abitativo (Pmar), ubicato nella frazione di Casumaro, ricevuto come alloggio provvisorio per l’inagibilità della propria residenza dopo il sisma del 2012.

Il motivo della decadenza del diritto a rimanere nel modulo, spiega la consigliera, sarebbe da far risalire al fatto che questa persona, “a seguito di una conciliazione giudiziale ereditaria”, avrebbe perduto “il titolo di comproprietario dell’abitazione” dove risiedeva.

“Il 19 gennaio 2016- riferisce Sensoli- il Comune ha proceduto allo sgombero forzato del nucleo famigliare, senza aver dato seguito a una richiesta di proroga temporale di almeno 6 mesi, con la conseguenza che la famiglia si trova ora a dover dormire in automobile”.

La consigliera domanda quindi se le ordinanze commissariali abbiano previsto casi come quello descritto e quali risposte, anche di tipo assistenziale, siano state previste. Sensoli vuole anche sapere se la valutazione di questo caso elaborata dalla direzione generale ‘Programmazione territoriale e negoziata’ della Regione, in risposta a un quesito del Comune di Cento, abbia tenuto conto di tutti gli aspetti della vicenda e chiede se l’amministrazione centese abbia adottato tutte le misure previste per le persone temporaneamente privi di abitazione a causa del sisma. Infine, l’esponente del M5s invita l’esecutivo regionale ad intervenire nei confronti del Comune perché provveda “a dare con urgenza una risposta sulla sistemazione abitativa di questa famiglia” e, più in generale, chiede quali soluzioni si possano trovare per i nuclei che stanno ricevendo le ordinanze di sgombero.

“La direzione generale ‘Programmazione territoriale e negoziata’- ha risposto l’assessore alla ricostruzione post sisma, Palma Costi- ha effettuato i necessari approfondimenti che hanno accertato la decadenza dal diritto all’assistenza” della famiglia in oggetto e “le ripetute offerte di aiuto da parte del Comune”. Tra il novembre 2015 e il gennaio 2016, infatti, ha proseguito l’assessore, il “servizio sociale comunale ha più volte incontrato il nucleo famigliare, proponendo, tra l’altro, un contributo all’affitto, a cui è stato opposto un rifiuto”, mentre ci sarebbe stato interesse “a ottenere un impiego per la figlia”. “Nel gennaio 2016- ha aggiunto Costi- il capofamiglia ha chiesto di permanere nel Pmar per altri sei mesi, ma la proroga è stata rifiutata dal sindaco in quanto non esistono i presupposti per una libera scelta non avendo il soggetto interessato il requisito di proprietario dell’alloggio” inagibile. Il servizio sociale, ha detto ancora, “ha proposto sia un appartamento ripristinato iscritto nell’elenco dell’offerta abitativa, rifiutato perché ritenuto di dimensioni inadeguate, sia di contattare il proprietario di un’abitazione disponibile a Casumaro”.

“Il capofamiglia- ha riferito l’assessore- percepisce inoltre un reddito mensile tale da non essere considerato incapiente e la figlia è attualmente ospite di un’amica e non vive quindi in automobile: il Comune, per risolvere il problema- ha concluso Costi- ha messo in atto tutte le misure assistenziali possibili che sono state tuttavia rifiutate dagli interessati”.

“Chiederemo i motivi del rifiuto opposto- ha replicato Sensoli- ma ci auguriamo, nel contempo, che si individuino le soluzioni migliori per tutti i nuclei che ancora vivono nei moduli in attesa di sistemazione”.

(ac)

 

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