Dal primo voto alle battaglie per i diritti civili, divorzio e aborto. Dalle code alle urne alle piazze piene di entusiasmo e di speranza degli anni 60, 70 e 80 del Novecento, epoca di grandi fermenti e impegno civile. Il 2 giugno 1946, nel referendum per la scelta monarchia-Repubblica e l’elezione dell’Assemblea costituente, per la prima volta nella storia italiana si ebbe davvero il suffragio universale, maschile e femminile. Fu l’inizio di una lunga strada di crescita e di emancipazione delle donne italiane di cui, quest’anno, si celebra, in contemporanea con la nascita della Repubblica italiana, il 70^ anniversario. L’Assemblea legislativa regionale dell’Emilia-Romagna ha voluto celebrare una ricorrenza così importante realizzando, in collaborazione gratuita con l’Udi-Unione Donne Italiane di Bologna, una mostra fotografica – “1946-2016: 70 anni da protagoniste” – che, in 26 pannelli, ripercorre la lunga strada delle donne nella vita pubblica dell’Italia del secondo dopoguerra.
La mostra verrà inaugurata a ridosso del prossimo 8 marzo-Giornata della Festa della Donna: il taglio del nastro è previsto mercoledì 2 marzo alle ore 13 negli spazi all’ingresso della sede dell’Assemblea legislativa, in viale Aldo Moro 50, a Bologna, alla presenza di Simonetta Saliera, presidente dell’Assemblea legislativa regionale, Katia Graziosi, presidente dell’Udi di Bologna, e Roberta Mori, presidente della Commissione Parità e diritti della persone dell’Assemblea legislativa.
“Il decreto del governo del Comitato di liberazione nazionale che deliberò la partecipazione al voto delle donne fu il primo passo per la costruzione di uno Stato democratico moderno. Non fu una concessione patriarcale, ma una conquista del movimento delle donne che partecipò alla Resistenza che si oppose al regime fascista con l’attività dei Gruppi di difesa della donna che richiedevano parità e uguaglianza come primo passo per costruire le basi della democrazia”, spiega Saliera, che ricorda come “dopo i diritti politici (il voto e l’impegno sociale) venne l’epoca della conquista dei diritti civili (il divorzio, il diritto di famiglia, la legalizzazione dell’aborto) e di quelli sociali (lo Statuto dei lavoratori, il diritto alla cura e all’accesso al welfare come strumenti di emancipazione e di maggiore accesso al lavoro)”. “E’ a questa lunga storia di lotte, di conquiste, di delusioni e di speranze – di cui sappiamo esserci ancora molti capitoli da scrivere – che abbiamo deciso di dedicare la mostra ‘1946-2016: 70 anni da protagoniste’ realizzata dall’Assemblea legislativa, consapevoli del ruolo nella società”.
La presidente dell’Assemblea legislativa sottolinea come “nei volti delle protagoniste, nelle parole dei manifesti, nell’inchiostro dei documenti e degli articoli di giornale c’è la storia di un impegno: quello di essere sempre cittadine consapevoli del ruolo nella società. Perché lo abbiamo fatto? Perché crediamo che mai come oggi, quando l’astensionismo supera i limiti fisiologici di ogni democrazia e diventa un fenomeno patologico, bisogna ricordare che ci fu chi perse la vita per conquistare il diritto al voto e alla partecipazione. E mai dimenticare che votare non è solo scegliere, in un solo giorno a scadenza di anni, chi ci governa, per poi applaudirlo o fischiarlo come in un’arena, ma è essere cittadine attive: controllare, informarsi, mai essere conformiste. E’- sottolinea Saliera- partecipare ogni giorno alla vita della nostra comunità, denunciarne le storture, difenderne le cose fatte bene e i valori. E’ rifiutare l’idea che si debba rinunciare al proprio diritto di cittadinanza per tornare ad essere sudditi”.
Dal canto suo, Katia Graziosi spiega: “Come Udi abbiamo accolto con vivo interesse la proposta della presidente dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna di promuovere un percorso congiunto per il 70^ anniversario del voto alle donne italiane: quel voto- sottolinea la Presidente dell’Udi Bologna- per la prima volta pose tutte le donne sullo stesso piano: ricche e povere, analfabete e secolarizzate. E’ la prima volta che le donne sono chiamate a esprimersi fuori dalle pareti domestiche in piena autonomia”.
La mostra sarà visitabile fino al 10 giugno 2016.
(In allegato, l’invito all’inaugurazione della mostra)