La giunta fornisca informazioni precise sullo stato di avanzamento degli interventi urgenti di messa in sicurezza della Val di Zena (Bologna). È l’oggetto di un’interrogazione a risposta immediata in Aula di Elena Ugolini (Rete Civica) con la quale chiede particolare attenzione per “il consolidamento della parete rocciosa a Prato di Zena Basso, la sistemazione e deviazione stradale al Trabucco e i lavori di ampliamento e abbassamento dell’alveo dei torrenti necessari a consentire un deflusso più veloce delle acque in caso piogge intense”.
“Tra il 2023 e il 2024 -ha ricordato la consigliera- la Val di Zena ha subito le conseguenze di eventi meteorologici che hanno fatto emergere grandi fragilità idrauliche e idrogeologiche del territorio. All’inizio del 2024 erano stati annunciati interventi urgenti per il consolidamento in Prato di Zena Basso (frana di parete rocciosa) e al Trabucco (frana e deviazione della strada). Lo studio idraulico commissionato all’Università di Modena e Reggio, presentato il 15 maggio scorso ai cittadini e alle istituzioni ha confermato la necessità di interventi urgenti per il consolidamento degli argini, l’ampliamento dell’alveo del torrente e l’abbassamento delle sue quote di base per consentire un miglior deflusso delle acque. Ad oggi non è partito l’avvio concreto dei lavori, tra cui l’allargamento e abbassamento dell’alveo del torrente Zena e del rio Caurinzano per far defluire le acque in caso di piogge intense”.
Ha risposto la sottosegretaria alla presidenza di giunta Manuela Rontini: “La Val di Zena, con le sue criticità idrauliche, rientra tra le priorità del presidente de Pascale. Sull’intero territorio sono in corso studi di approfondimento da parte dell’Autorità di bacino del Po. L’ultimo sopralluogo, effettuato il 26 giugno al Farneto e Pianoro, ha confermato la situazione descritta rispetto alla quale si valutano alternative progettuali che devono tenere conto dell’immissione dello Zena nell’Idice per ridurre la pericolosità a Farneto e Botteghino di Zocca. Fra i vari interventi in atto: tra Pianoro e San Lazzaro di Savena, in seguito alle alluvioni di maggio 2023, sono stati destinati 1,3 milioni per risolvere le criticità dei torrenti Zena e rio Caurinzano; i lavori sono stati svolti tra novembre 2023 e febbraio 2024. È seguito un intervento di 1,2 milioni al rio Caurinzano, principale affluente dello Zena iniziato a settembre 2024 e tuttora in corso. Per la manutenzione ordinaria della rete idrologica e della vegetazione lungo l’Idice e il Sillaro sono destinati 1,08 milioni. L’Agenzia per la sicurezza territoriale ha in corso progettazioni di interventi sui 6 chilometri finali dello Zena una delle quali, per la funzionalità idraulica, è possibile grazie a un finanziamento Fesr da oltre un milione. Il fine lavori è previsto entro il 2026 ma si conta di anticipare. Ultima novità: è stato finanziato, con il piano che segue l’ordinanza della Protezione civile, l’intervento per il ripristino degli alvei a Pianoro e San Lazzaro”.
La consigliera si è detta non soddisfatta: “Tra un rimando e l’altro si arriva all’immobilismo che preoccupa i cittadini perché in attesa che le istituzioni si accordino passa il tempo e non si fanno i lavori necessari per la messa in sicurezza del territorio. Chiedo formalmente un incontro con la sottosegretaria Rontini, i comitati della Val di Zena e i rappresentanti delle istituzioni. Anche dall’ultimo incontro del 26 giugno non è emersa la volontà netta di fare lavori per l’allargamento e abbassamento dell’alveo dei torrenti. Dobbiamo garantire la sicurezza immediata dei cittadini senza aspettare ulteriormente”.
(Lucia Paci)



